Candidatura olimpica: i Comuni montani mettono il pre dossier nelle mani di Appendino
A 72 ore dalla scadenza del termine indicato dal CONI per l'accoglimento del dossier di pre-candidatura, l'Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea ha ricevuto l'elaborato dal professionista incaricato, Arch. Alberto Sasso. «Siamo pronti a trasmetterlo alla Città di Torino onde lo faccia formalmente proprio e completi l'iter procedurale previsto», dice il direttivo dell'Unione presieduta dal sindaco di Sauze di Cesana, Maurizio Beria.
La loro speranza è che la sidnaca 5stelle trovi la forza politica di mandare avanti la candidatura dopo le forti divisioni interne sul tema e l'intervento delle scorse ore del vice premier Di Maio. «Siamo fiduciosi che la proposta, nella versione attuale, possa trovare l'auspicata condivisione da parte della Città di Torino e della Regione Piemonte al cui Presidente viene inviata contestualmente. Siamo altresì fortemente convinti che possa risultare il migliore tra quelli che il CONI si accinge ad esaminare e, laddove ulteriormente arricchito, secondo le indicazioni del CIO, vincente nella successiva competizione internazionale».
In un comunicato i Comuni olimpici precisano che «il documento riprende integralmente quanto concertato con le Montagne Olimpiche e costituisce concreto approfondimento del piano strategico di sviluppo condiviso dal territorio dell'Unione Montana Via Lattea. In merito all'evento olimpico e paralimpico appare perfettamente in linea con la Agenda 2020 del CIO facendo propri i concetti di economicità, sostenibilità e legacy. Anche le soluzioni prospettate per la parte "cittadina" e "metropolitana" appaiono convincenti e rispondenti ai criteri sopra indicati».
Sulla questione è intervenuta anche la deputata di Forza Italia Daniela Ruffino: «La giunta grillina sarà anche meno divisa, ma il prezzo della sua ricucitura lo paga tutto intero la città di Torino e i Comuni valligiani perché la candidatura per le Olimpiadi invernali 2026 è da ieri molto più lontana. Il capo politico del M5s è piombato a Torino come un vero e proprio commissario politico, ha ascoltato e accolto le ragioni dei consiglieri grillini ribelli. Il risultato è chiaro: il sindaco Appendino ne esce umiliata nelle sue prerogative e i paletti posti per la candidatura si confermano per quello che sono, semplici pretesti per farsi dire no dal Coni».
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Paola Molino