Torino, panico in piazza San Carlo durante la partita della Juventus, la testimonianza di una pinerolese: «Io e mio figlio abbiamo avuto reale paura di morire»

Torino, panico in piazza San Carlo durante la partita della Juventus, la testimonianza di una pinerolese: «Io e mio figlio abbiamo avuto reale paura di morire»
Domenica 4 Giugno 2017 - 13:28

«È stato allucinante. Pazzesco. Oggi, sui giornali, ho letto cose non veritiere. Non ci trovavamo affatto immersi in una bolgia da concerto rock. In piazza, a tifare la Juve davanti al maxi schermo, c'erano famiglie, anziani, ragazzi. Nel momento dell'esplosione, tutto appariva tranquillo».

«Il Real stava vincendo 3-1 e, sportivamente, ormai avevamo il cuore in pace, anche se nutrivamo ancora speranze di una rimonta»: così una madre pinerolese racconta i terribili ed angoscianti momenti di ieri sera in piazza San Carlo a Torino.

L'orologio segnava le 22.15: in quell'istante, un petardo, esploso in modo roboante, ha scatenato il caos. La folla ha pensato subito ad un attentato: un senso di terrore e paura si è diffuso in un amen.

Ormai siamo sotto attacco anche psicologico: «Una festa si è trasformata in puro panico. Io e mio figlio abbiamo avuto la reale paura di morire, di essere travolti dalla folla impazzita. So solamente che ci siamo messi a correre. Non ho più pensato a nulla, solo a scappare».

Adesso come state? «Mio figlio se l'è cavata con qualche livido e piccole escoriazioni. Però è profondamente turbato. Stesso mio sentimento e dei miei genitori, quando ho raccontato loro quanto accaduto. Mia figlia, fortunatamente, non è venuta a Torino con noi: l'angelo custode deve averla guidata nella scelta. Ha preferito vedere la finale a casa, da una amica. Di questo ringrazio il Cielo».

A turbare una situazione che sembrava calma è stato un rumore forte e improvviso: «Quel dannato forte botto - che una volta sarebbe stato inteso subito come un petardo un po' più forte di altri - ha rotto l'incantesimo. Ci siamo trovati, istantaneamente, catapultati in un autentico inferno. Il mondo - concedetemelo - sta diventando sempre più isterico, volgare e cattivo. Prego il Signore che nessuno abbia riportato ferite gravi» conclude la pinerolese.

F.R.
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Paola Molino