Nichelino: «Commissarierò il Covar». Di Crescenzo diffida Cistaro

Venerdì 6 Giugno 2014 - 15:55

Uno degli ultimi colpi di mortaio nella guerra del ballottaggio è diretto verso il Covar14, il consorzio dei rifiuti, e il suo presidente Leonardo Di Crescenzo. Lo spara il candidato sindaco del centro sinistra Santo Cistaro (nella foto). «Alla luce dell'inasprimento dei toni, degli insulti, delle menzogne di questi giorni, trovo vergognoso che queste siano perpetrate e diffuse da un personaggio come Di Crescenzo, presidente del Covar e primo "ultras" e sostenitore di Angelino Riggio - alza il tiro Cistaro -. Risulta inoltre, che in questo "carrozzone" lavorino il figlio stesso del candidato Riggio, una sua candidata consigliere e il nipote di Leo Di Crescenzo». Un affondo, seguito dall'intenzione, se eletto, di «commissariare Di Crescenzo e il Covar, togliendolo così dalle mani di politici e politicanti. Così facendo, non solo ci sarebbe un notevole risparmio per le famiglie e i commercianti nichelinesi, ma si darebbe più credibilità alla buona politica, intesa come il bene per la comunità». Parole forti a cui il presidente del Consorzio rifiuti ha risposto con una diffida, chiedendo pubbliche scuse, ed ha una querela già pronta: «Mi accusano di aver assunto mezza Nichelino: parenti, amici... Sono calunnie prive di qualsiasi fondamento - ribatte Di Crescenzo -. Il figlio di Riggio lavora in una società partecipata ed è stato assunto con concorso pubblico per soggetti svantaggiati nel 2007, quando io non ero ancora presidente del Covar14. La società si chiama Pegaso. Il presidente era Armelio Vitale (presidente del Consiglio comunale uscente e sostenitore di Cistaro, candidato nelle fila dei Moderati, ndr), che ha svolto tutto con trasparenza e rispettando le leggi».

m.b.
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Paola Molino