Hockey Valpe: «Senza i soldi regionali si chiude»

Hockey Valpe: «Senza i soldi regionali si chiude»
Giovedì 20 Giugno 2013 - 21:07

«O la Regione Piemonte assolve ai suoi impegni, oppure la Valpe cesserà la sua attività. Sia quella della prima squadra, vice-campione d'Italia di hockey su ghiaccio, sia quella del settore giovanile, formato da oltre 140 tesserati, dall'avviamento all'Under 20». Marco Cogno, presidente dell'Hc Valpellice, presenta così la conferenza stampa - in corso allo stadio del ghiaccio Cotta Morandini di Torre Pellice, di fronte a duecento tifosi e a una platea formata da giornalisti e politici.

Sarebbe un disastro, proprio nell'anno in cui il club biancorosso è riuscito finalmente a imporsi a livello italiano, conquistando il primo trofeo della sua storia quasi ottantennale: la Coppa Italia.

 

LE MANCATE ENTRATE - L'Hc Valpellice lamenta mancate entrate a sei cifre. Incaricata della gestione del palaghiaccio di Torre dalla Regione Piemonte per la stagione 2012/13, a fronte di un contributo da parte dell'ente di 300.000 euro, ne ha poi ricevuti, alla prova dei fatti, appena 22.000. E gli altri? Non si sa.

Così come incerto è il futuro della contribuzione (che comunque non basta a coprire le spese di gestione, stimate tra i 420.000 e i 450.000 euro annui).

Non stiamo parlando di sponsorizzazioni, ma di fondi accordati per la prestazione di un servizio, cioè per l'apertura e la conduzione di una pista su cui fanno attività agonistica o amatoriale centinaia di persone. Per non parlare dei tifosi che si assiepano sulle tribune in occasione delle partite della Valpe.

Sempre nella stagione 2012/13, per di più, l'Hc Valpellice lamenta il mancato incasso del contributo per l'eccellenza sportiva (erogato dalla Regione ai club di vertice) per 30.000 euro; delle sponsorizzazioni per la Final Four di Coppa Italia da parte della Regione (20.000 euro) e del Comune di Torino (5.000 euro); del contributo della Comunità montana per la pratica sportiva (15.000 euro).

 

IL PALAGHIACCIO - Struttura costruita in fretta e furia per le Olimpiadi 2006, il palaghiaccio intitolato a Giorgio Cotta Morandini è stato inaugurato ufficialmente alla fine di novembre 2005. Ebbene, dopo meno di otto anni di utilizzo, fa letteralmente acqua da tutte le parti, con gravi infiltrazioni e problemi agli impianti (elettrico e di refrigerazione).

Servirebbero lavori di manutenzione straordinaria entro l'estate: prima cioè della riapertura della patinoire. Anche in questo caso, i fondi necessari non sono stati erogati. D'altro canto non si sa neppure a chi sarà assegnata la gestione futura.

 

IL SETTORE GIOVANILE - L'Hc Valpellice si è già iscritta ai campionati giovanili della stagione 2013/14. Se il problema stadio dovesse sbloccarsi, prenderà parte alle categorie Under 20, 16, 14 (con due squadre), 12, 10 (con due squadre) e 8. «Il numero dei tesserati e in costante aumento, nonostante le difficoltà logistiche e la crisi economica. E così cresce anche il numero di formazioni allestite», spiegano i referenti del vivaio biancorosso.

Senza la pista di Torre Pellice, però, tutto il lavoro sarebbe vanificato. Impensabile - secondo il presidente Cogno - trasferire i ragazzi a Pinerolo o Torino. I costi sarebbero troppo alti, per la società e per le famiglie.

 

LA PRIMA SQUADRA - La formazione che l'anno scorso ha ottenuto i migliori risultati di sempre (vittoria della Coppa Italia, raggiungimento della finale-scudetto) potrebbe essere confermata in larga parte. Il direttore sportivo Fabio Armani, uno dei principali artefici degli straordinari successi del 2012/13, si è già accordato per restare a Torre Pellice tre anni. Molti atleti sono alla finestra, nella speranza di poter tornare a vestire il biancorosso.

 

I GUAI DELLA SERIE A - Non è soltanto la Valpe a mettere in dubbio la propria partecipazione alla prossima Serie A (che, dal 2013/14, dovrebbe chiamarsi EliteLiga). Dopo la retrocessione del Pontebba e la "promozione" del Vipiteno, rischiano seriamente di "sparire" realtà storiche come Alleghe e Fassa.

Il Bolzano, dal canto suo, sta strizzando l'occhio all'Austria: potrebbe "espatriare" ed iscriversi alla lega austriaca EBEL (dove già sono presenti formazioni ungheresi, slovene e ceche).

È sul futuro dell'hockey italiano nel suo complesso, dunque, che si stanno addensando nubi nerissime.

Daniele Arghittu
foto di Bruno Allaix
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