Tribunale: mozione del Pd pro salvataggio Pinerolo
il partito democratico ha presentato una mozione che impegna il Governo al salvataggio del Tribunale di Pinerolo. A detta dei firmatari (Orlando, responsabile Giustizia del Pd, Ferranti, Rossomando, Capano, Samperi, Cavallaro, Giovanelli, Melis, Bressa, Picierno e Concia) il decreto legislativo n. 155 del 7 settembre scorso, relativo alla nuova organizzazione della geografia giudiziaria italiana, non ha tenuto "adeguatamente conto del parere, approvato a larghissima maggioranza dalla Commissione Giustizia della Camera... inoltre sembra essere incoerente con i principi fissati dalla legge delega (la n. 148 del 14 settembre 2011)", leggiamo nella mozione.
Ricordiamo che il decreto legislativo ha soppresso 31 tribunali spari in tutta la Penisola. A proposito di Pinerolo, l'attteso atto del Pd, fa presente che il palazzo di giustizia è stato di recente ampliato, con spesa di 800mila euro e possibilità di ospitare ora altre 50 persone, tra magistrati e personale. Occorre dire che la mozione dei democratici pare avere particolarmente a cuore la salzezza di Pinerolo, tanto da rimarcarne la necessità a più riprese e sotto vari profili. Si sottolinea infatti la disparità di trattamento rispetto ad altre sedi giudiziarie rientranti nei tribunali metropolitani: Pinerolo è l'unico dei "submetropolitani" ad essere stato tagliato, nonostante sia il quarto ufficio in Piemonte, e far confluire su Torino l'imponente mole di cause trattate dai magistrati pinerolesi significherebbe decisamente intasare il palagiustizia del Capoluogo piemontese.
Per questo la mozione impegna il Governo "ad adottare un decreto legislativo correttivo" per rendere il provvedimento "più rispondente ai principi della legge delega, "in particolare a quelli di razionalizzazione del servizio giustizia, decongestionamento dei grandi tribunali metropolitani, specificità del bacino d'utenza, della situzione infrastrutturale e della presenza di criminalità organizzata". Impegna inoltre l'esecutivo "ad escludere comunque dall'elenco degli uffici di tribunale e e di procura soppressi, quelli di Pinerolo, Bassano del Grappa, Chiavari, Lucera, Rossano Calabro e Urbino, al fine di evitare i più rilevanti rischi di violazione dell'art. 76 della Costituzione...".
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Paola Molino