Nichelino: Catizone stroncato dal Pd piemontese
Sfuma ad un passo dal traguardo il sogno del sindaco Giuseppe Catizone. Il Pd piemontese si è ribellato contro la concessione della deroga per candidarsi alle primarie del Parlamento ed ha fatto pressioni su Roma. Risultato? La commissione elettorale, che si è riunita ieri sera, ha "stracciato" in mattinata la deroga affidata al sindaco ed ha premiato un altro renziano: il consigliere regionale Stefano Lepri. Una bocciatura, quella di Catizone, che affonda le radici nei rapporti tesi tra lui e i volti noti del partito. In pochi hanno tollerato i suoi attacchi alla casta e le sue prese di posizione contro i parlamentari piemontesi di lungo corso, come Giorgio Merlo. Il segretario regionale Gianfranco Morgando ha addirittura minacciato di dimettersi dalla sua carica, se Roma non avesse cambiato idea. Ora, a Nichelino, di due potenziali candidati non ne è rimasto neanche uno. Poche ore fa, infatti, si è fatto da parte anche l'impiegato della Fiat Pino Capozzi, in polemica con il circolo locale. Ma ci sono 400 firme già pronte - raccolte anche in Comune, durante gli orari di lavoro -, che potrebbero essere dirottate su un altro candidato. I nomi più gettonati: l'assessore comunale alla manutenzione Carmen Bonino, il consigliere provinciale Giampietro Tolardo e il segretario cittadino Angelo Auddino, a cui si aggiunge quello dell'ex consigliere regionale Alessandro Di Benedetto. La soluzione dovrebbe essere legata a doppiofilo alla partita che si aprirà per succedere a Catizone. A questo punto, rimandata al 2014.
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Paola Molino