L'ombra del pagliaccio
Medie, Pinerolo
All'età di otto anni ero molto spaventata dalle ombre della notte, ma quella che mi faceva più paura era l'ombra del pagliaccio attaccapanni. L'ombra era lunga e magra, e si allungava sulla parete di fronte al mio letto fino al soffitto. Le braccia aperte del pagliaccio dove io appendevo i miei abiti, sembravano rami di un albero secco da cui pendevano frutti neri, enormi e spaventosi. Di giorno aveva stampata in faccia una risata simpatica e buffa. Invece la notte la luce fioca dell'abat-jour disegnava un ghigno cattivo. Non riuscii mai a vincere quella paura, così cambiai attaccapanni!
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Vogliamo offrire un giornalismo che sia presidio di cittadinanza e di democrazia, forza trainante per il territorio, strumento per comprendere cosa succede nella nostra società e nel mondo.
Paola Molino
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