Yoosef Lesani e la lotta per un Iran libero

Vice-presidente dell'associazione per un Iran libero e democratico, a Torre Pellice sabato 21

Quando, il 16 gennaio 1979, lo scià Reza Pahlavi fu costretto a lasciare l’Iran, nel popoloso Paese mediorientale, culla di una civiltà antichissima, sembrò rifiorire la "primavera". Tra le forze di opposizione all’oppressione monarchica c’erano persone di ispirazione nazional-liberale, marxista, democratica. E Yoosef Lesani, all’epoca studente universitario e poeta, era tra loro. «Poi il regime teocratico ci derubò della nostra rivoluzione. Nessuno di noi voleva Khomeini», racconta oggi dal suo esilio di Torino dove gestisce una farmacia. (approfondimenti nell'edizione in edicola)

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Paola Molino