Indesit chiude a None operai bloccano strada
La voce girava da tempo e purtroppo ieri, martedì, è arrivata la conferma: l'Indesit è nuovamente a rischio di chiusura. Sembra di vedere un film già visto. Le modalità sono le stesse del 2009, quando in sede di coordinamento europeo del Gruppo (Cae), riunito a Roma, l'Indesit (ex-Merloni) dichiarò di voler chiudere lo stabilimento di None e lasciare a casa oltre 600 lavoratori. Allo stesso modo i superstiti della trattativa che impedì la chiusura, circa 300 dipendenti, martedì intorno a mezzogiorno hanno appreso che sempre al Cae di Roma i dirigenti del Gruppo hanno reiterato la volontà di chiudere la produzione di lavastoviglie in Italia per spostarla in Polonia. Alle prime notizie fatte filtrare dal sindacato i lavoratori sono usciti dalla fabbrica e hanno occupato l'ex-Ss 23 in segno di protesta. «Siamo in attesa di conoscere i dettagli - spiega il segretario pinerolese della Cgil, Mandarano -, ma purtroppo pare proprio che l'azienda abbia deciso di tradire gli impegni presi nel 2009».
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Paola Molino