Il poeta che gioca a scacchi con la follia
Trasformare il quotidiano in poesia, attraversare quel sottile confine che separa la follia dalla realtà sono gesti immediati per Mario Calcagno, 55 anni, poeta.
Incontrarlo per le vie di Torre Pellice, intento a leggere un libro o a scrivere sul suo taccuino, è facile. E qualche fortunato passante avrà avuto l'onore di ricevere una sua poesia, scritta di getto, con la biro verde, su un foglio che è facile staccare e regalare. Le sue passeggiate in centro partono dalla comunità terapeutica Du Parc, dove risiede da sette anni («e due mesi») perché - come ama definirsi - è «spostato psicologicamente».
Ora le sue poesie sono pubblicate in un libro (a dir la verità, il secondo) edito da ArabaFenice. "Matti scacchi" è stato presentato proprio a Torre Pellice, venerdì scorso, alla galleria Scroppo, a due passi dal Du Parc. (approfondimenti nell'edizione in edicola)
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Paola Molino