La resistenza del riso di Barge

Dieci anni fa sembrava decollare la coltura, con tanto di fiera

BARGE - Nel 1749, di fronte alle lamentele continue provenienti da tante parti, anche autorevoli, l'avventura del riso bargese venne archiviata. Un "silenzio" durato fino ad una decina di anni or sono, quando alcuni imprenditori agricoli della Crocera, dimostrando un notevole spirito pionieristico, ne reintrodussero la coltivazione su piccola scala (qualche centinaio di giornate piemontesi). L'animatore principale fu il sig. Ambrogio, che a quel tempo era ancora indenne dai successivi guai giudiziari per l'implicazione nella vicenda dello smaltimento abusivo di car fluff. Proprio attorno alla sua figura nacque la "Fiera del riso": una simpatica manifestazione, che riusciva a promuovere il riso prodotto localmente ed anche a mostrare la differenza tra le tecniche tradizionali di coltivazione e quelle attuali.
Così, il Monviso tornava a specchiarsi nuovamente in campi inondati d'acqua ed Ambrogio arrivava addirittura a concepire la necessità di un essiccatoio proprio per sdoganare la produzione locale dalla sudditanza verso quella vercellese. Dopo lo scoppio mediatico della vicenda car fluff e il ritrovamento delle discariche abusive, però, le cose sono cambiate totalmente. … (approfondimenti nell'edizione in edicola)

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Paola Molino