L'Articolo 18? Lento, anzi quasi fermo
L’ex-Articolo 18 è nuovamente fermo in Regione. La telenovela non accenna a finire. Anzi. Il Piano edilizio che trasformerà il volto della città, popolando di alloggi – almeno quattrocento – gli spazi ancora liberi tra via Torino, via Pateri e via Scarrone, da mesi sembra pronto a tradursi in realtà, ma il suo iter in Regione rallenta sempre e non si sa ancora quando si arriverà al via libera definitivo con un decreto firmato dal presidente Roberto Cota.
Malgrado manchi il decreto, l’Amministrazione ha già fatto leva sui soldi che riceverà dalla società Consorzio Nichelino, che fa capo alla "Franco costruzioni", ed ha stretto con la banca Unicredit un accordo. La banca, tesoriere del Comune, anticiperà i soldi alle aziende che lavoreranno per Nichelino, con la garanzia che il Comune pagherà quanto dovuto nei mesi a venire, grazie alle entrate del Piano edilizio. Una soluzione che ha permesso di aggirare il Patto di stabilità e dare il via a progetti di restauro importanti come quello del nido di via Puccini e della cascina ex-Nikodemo. E che non sembra minacciata dai ritardi burocratici, che fanno slittare l’approvazione del Piano, come assicura l’assessore al Bilancio Claudio Benedetto. … (approfondimenti nell'edizione in edicola)
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Paola Molino