Filiberto Lajolo, da Piossasco alla morte sul campo a Goito
Nella villa Lajolo di Piossasco, a S. Vito, è conservato un quadro ad olio su tela di Francesco Gonin del 1854 che raffigura uno dei momenti salienti della battaglia di Goito del 30 maggio 1848, nella prima fase della Prima guerra d'indipendenza. L'opera rappresenta il ferimento (con successiva morte) di Filiberto Lajolo, rampollo della nobile famiglia degli inizi dell'Ottocento. Nella battaglia di Goito, oltre a Filiberto Lajolo (decorato al valor militare), morì anche Augusto Cavour, ventenne nipote di Camillo, figlio del fratello Gustavo e lo stesso principe ereditario Vittorio Emanuele II fu ferito, guidando personalmente il contrattacco a capo della Brigata Guardie, per bloccare il tentativo di sfondamento del maresciallo Radesky.
I Lajolo che avevano avuto il titolo nobiliare nel 1400 come conti di Cossano Belbo nell'Astigiano, si erano trasferiti a Torino e nell'Ottocento avevano ereditato il palazzo di Piossasco con un parco a gradoni, dal cugino Annibale Ambrogio di Chialamberto, morto senza eredi diretti.
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Paola Molino