Scivola sul sentiero e muore a Roure uomo di 51 anni
ROURE - Nessuna particolare imprudenza, e certo non è stata la fantomatica montagna assassina. Piuttosto una fatalità. Sarà comunque l'autopsia, su richiesa della famiglia, a stabilire cosa esattamente abbia causato la morte di Giorgio Bertaggia, trovato senza vita da un passante del posto lungo il sentiero che dalla cappella della Madonna della Neve, in località Selleiraut, scende fino a Villaretto, nel Comune di Roure.
L'escursionista torinese aveva 51 anni e lavorava da 20 come cancelliere al Tribunale di Torino. Quando i Carabinieri di Fenestrelle e sei volontari del Soccorso alpino Pinerolo-Val Chisone lo hanno recuperato, alle 18,30 di sabato 21 agosto, stava riverso in una curva della mulattiera circa 150 metri a valle della cappella. La salma è stata trasportata in discesa per 250 metri fino alla strada asfaltata.
Il bastone finito tra le gambe sulle prime ha fatto ipotizzare che l'uomo potesse essersi inciampato. Il medico legale, però, non esclude la possibilità di un infarto prima della caduta. L'urto con una pietra a sua volta ha causato un trauma cranico. L'esame autoptico è previsto in questi giorni. Ad avvalorare l'ipotesi, un precedente infarto occorso ad un parente.
«La moglie ha chiamato verso le 18 - spiega Silvye Bertin, che gestisce il rifugio Selleries -, ma lui dopo aver pranzato qui era già andato via. Mio marito le ha consigliato di richiamare se non si fosse fatto vivo e dopo mezz'ora lo ha fatto. Quando abbiamo allertato i soccorritori, erano già stati avvertiti da un signore di Villaretto».
Giorgio Bertaggia aveva lasciato l'auto a Villaretto per poi salire al lago del Laus, prima di rifocillarsi nel rifugio e affrontare la discesa. A metà strada, la tragedia. Poco prima aveva telefonato a casa per annunciare il suo rientro.
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Paola Molino