Chiedere l'elemosina con una laurea in ingegneria
Trovarsi a chiedere l’elemosina con una laurea in Ingegneria. Triste sorte essere nati in un continente drammaticamente povero di opportunità.
È il destino di Wright, un ragazzo nigeriano, 29 anni, che nei giorni di mercato tende il cappello in corso Porporato, a pochi passi da piazza Fontana. La sua condizione lo accomuna ad altri giovani africani che il mercoledì ed il sabato girano per il cuore della città. Come un ragazzo di Capo Verde, uno Stato appena più in su nella classifica mondiale stilata dalle Nazioni Unite nel 2009 (si è piazzato 121º, mentre la Nigeria solo 158ª). Dice di chiamarsi Bursù, cammina spedito sotto i portici di corso Torino e alla gente che si ferma infila al polso un braccialetto. «Scaccia tutti i guai», assicura. Probabilmente non è vero, altrimenti non si troverebbe in quella situazione. «Lavoro di tanto in tanto, con le agenzie interinali – racconta –. Qualche settimana, poi mi lasciano a casa. Quando resto disoccupato cerco di guadagnare qualcosa vendendo braccialetti». Venti euro il prezzo di partenza, offerta libera il prezzo finale. Ma per quello che li paga lui, probabilmente in qualche grande centro di rifornimento del commercio abusivo, un piccolo guadagno c’è.
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Paola Molino