Operaio dopato sospeso per sei mesi dal lavoro
Attenti a cosa fumate. L'avvertimento dovrebbe valere sempre e comuque, ma ancor di più se il vostro lavoro prevede l'uso di mezzi in movimento pericolosi per l'incolumità di terzi, come ad esempio carrelli elevatori.
In questo caso infatti la legge consente al datore di lavoro di effettuare analisi sul sangue, ma anche sui capelli, dei dipendenti addetti a questi macchinari per controllare se abbiano assunto stupefacenti.
Nel caso l'esame dia esito positivo, la legge prevede per il dipendente la sospensione dal lavoro per sei mesi senza stipendio per essere avviato ad un percorso di recupero presso il Sert.
«Bisogna che tutti siano ben consapevoli del rischio che si corre - spiega Fedele Mandarano della Cgil -. È chiaro che si debba lavorare perfettamente lucidi, ma le analisi sono in grado di rilevare se il dipendente ha fumato anche un semplice spinello giorni, o anche mesi, prima».
Il guaio è che, come dicevamo, per i sei mesi l'azienda non è tenuta a pagare lo stipendio al dipendente. «È il caso di un lavoratore di una grande azienda di Volvera - spiegano al sindacato -: l'uomo colpito dal provvedimento si è trovato in grosse difficoltà perché, pur essendo di fatto senza stipendio, risulta occupato; di conseguenza non ha diritto a percepire alcun aiuto tra quelli previsti per i lavoratori in difficoltà nonostante abbia affitto e famiglia a carico. Francamente per uno spinello fumato a casa ci sembra una punizione decisamente esagerata, ma la legge è legge e dunque i lavoratori devono esssere consci del rischio che corrono».
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Paola Molino