S. Martino di Barge: da borgo agricolo a zona industriale
BARGE - È cresciuta S. Martino, il cui sviluppo urbanistico risente di errori lontani, come quando si progettò la nuova chiesa senza creare una piazza non attraversata da una strada. Verso il 1970, fu costruita la nuova scuola frazionale, certamente moderna, e venne risistemata una nuova piazza, utile ma insufficiente per dimensioni. Poi, sempre negli Anni '70, immediatamente a monte di S. Martino e prima del mulino Abburà, in zona precedentemente agricola, s'insediarono numerosi piccoli stabilimenti industriali: l'italiana Galfer, produttrice di materiali d'attrito; la Hebel, che produceva capi di vestiario e, infine, la Edilkap, produttrice di capannoni. La seconda fallì, ma nei suoi capannoni si insediarono alcuni artigiani. La prima cadde in mano a una multinazionale, la Itt e fu, poi, oggetto di grande ampliamento, senza essere mai rilocalizzata. Altro terreno fu occupato anche per costruire dei parcheggi.
Vogliamo offrire un giornalismo che sia presidio di cittadinanza e di democrazia, forza trainante per il territorio, strumento per comprendere cosa succede nella nostra società e nel mondo.
Paola Molino