Giorgio Zhou ce l'ha fatta
BARGE - Quando Massimiliano Pieretto (già assessore nella Giunta Colombatto e vicino a posizioni leghiste) annunciò di voler cedere il proprio bar di famiglia, lo storico "Bar Italia" sotto i portici del municipio di Barge, colse tutti alla sprovvista. «I cinesi vi porteranno una valigia di contanti e cederete anche voi» gli avevano detto i clienti, e lui aveva sempre risposto con un «Ma va' là!», ridendosela sotto i baffi. Poi il fortino è caduto, anche se lui ha assicurato che non è stata «questione di valigia».
Il bar Italia è stato aperto in epoca risorgimentale, subito dopo la costruzione del palazzo, che risale al 1856. Fino all'ultima guerra fu il locale preferito dell'alta borghesia locale, professionisti, possidenti terrieri, come dimostravano pure gli arredi, i salottini e il grande orologio a pendolo, eliminati e sostituiti da nuovi mobili solo negli Anni '70.
Zhou non è un cognome qualsiasi, in Cina e non è il solito frequentissimo e comune Hu. È un cognome importante, che ha fatto la storia della Cina, appartenendo a imperatori ed anche a ministri comunisti, come Zhou Enlai.
Giorgio Di Francesco
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Paola Molino