Critiche al Piano territoriale

Osasco, rilevati in Consiglio errori e lacune
Non fotografa la realtà - Varate nuove norme edilizie

OSASCO - Il Consiglio comunale del 19 aprile ha approvato il rendiconto dell'esercizio 2009, che evidenzia un avanzo di amministrazione di 61.980 euro.

Il consigliere Solera, a nome della minoranza, ha affermato che l'astensione del suo gruppo non rappresenta una contestazione dei dati esposti, ma vuole piuttosto essere una dimostrazione di coerenza rispetto a quanto sostenuto in Commissione riguardo alla destinazione dell'avanzo e sul quale il Consiglio sarà prossimamente chiamato a decidere.

Approvati invece all'unanimità i successivi punti dell'ordine del giorno, tra cui il Piano per la localizzazione delle rivendite "esclusive" di giornali (ossia le classiche edicole), che dovranno avere una distanza minima non inferiore ai 500 m.

Il Consiglio ha approvato anche una serie di osservazioni, illustrate dall'assessore all'Urbanistica Geuna, al progetto preliminare di Piano territoriale di coordinamento della Provincia di Torino. Un Piano che, partendo dalla situazione di fatto, dovrebbe orientare il futuro sviluppo territoriale. Le numerose cartine illustrative presentate nel corso della seduta evidenziano però numerose e sostanziose lacune, inesattezze ed errori che lo rendono poco credibile.

L'aggiornamento del Piano è decennale, cosa che condiziona molto la sua validità in quanto nel frattempo la realtà può subire, come in effetti spesso avviene, profonde trasformazioni di cui il Piano stesso non può tenere conto.

Si è comunque appreso che tra il 2000 ed il 2006, nella sola provincia di Torino, ben 4.000 ettari di terreno sono stati sottratti all'agricoltura, mentre nel solo Pinerolese nel medesimo periodo 18 ettari all'anno hanno cambiato destinazione. E non è che dopo la situazione si sia bloccata!

Il Consiglio ha poi approvato la modifica del perimetro di unità minima di intervento in area Rri, per cui alcuni privati potranno ora eseguire lavori di restauro singolarmente, senza cioè dover attendere che tutti i proprietari del complesso decidano di intervenire contemporaneamente.

Rinviato invece al prossimo Consiglio l'aggiornamento, fermo al 2002, degli importi degli oneri di urbanizzazione, che per legge potrebbero essere ritoccati invece ogni cinque anni.

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Paola Molino