Le richieste di aiuto al Cidis parlano tante lingue
La crisi ha messo in evidenza altri aspetti della povertà, quella nuova e quella consolidata. La perdita del posto di lavoro o la riduzione dello stipendio per la cassa integrazione, il non trovare lavoro nemmeno a tempo determinato, l’aumento dell’affitto, la necessità di pagare un mutuo o la presenza nel nucleo familiare di una persona diversamente abile contribuiscono al crollo del reddito, rendendo difficili le condizioni di vita e di relazione sociale. Il fenomeno si verifica sia se avviene in una famiglia italiana, comunque integrata e con qualche risparmio da parte, sia in un nucleo di origine extracomunitaria. Ci si rivolge al sindaco, alla parrocchia o al Consorzio socio-assistenziale del territorio di appartenenza. Il Cidis di Orbassano si mantiene con i contributi della Regione e dei sei Comuni appartenenti, ognuno dei quali ha versato nel 2010 una quota di 37,75 euro per abitante, che in zona sono circa 95.000.
Anni fa si rivolgeva al Cidis meno del 3 per cento dei residenti; nei primi mesi del 2010 sono saliti al 4,5 per cento.
Ezio Marchisio
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Paola Molino