Candiolo separata a metà dalla ferrovia
CANDIOLO - «Tutto il paese non accetta le condizioni dettate da Rete ferroviaria italiana»: così Valter Molino venerdì sera ha esordito nella riunione per informare la popolazione che dopo 13 anni dall’avvio del progetto, e silenzi durati molto tempo, Rfi vuole costruire il sottopasso di via Orbassano a condizione che vengano chiusi i due passaggi a livello che tagliano a metà il paese.
Tutto inizia nel 1997 quando Ferrovie dello Stato, Amministrazione comunale e la ditta Ambrogio trovano l’accordo di realizzare il passaggio ciclo-pedonale per sopperire alle continue chiusure per i passaggi dei treni e la formazione dei convogli merci. Il costo veniva in parte coperto anche dal Comune e dalla stessa ditta Ambrogio: erano in tutto 800 milioni delle vecchie lire. Oggi i costi sono sicuramente aumentati. Quattro anni dopo la convenzione (2001) le Ferrovie comunicano «l’intenzione di realizzarlo, ma subordinato alla disponibilità finanziaria». Poi tutto tace per sette anni fino al 2008, quando ritorna a comunicare che le sbarre si dovranno abbassare per 25 minuti consecutivi al giorno al fine di consentire la formazione dei treni merci.
Ma la cittadinanza non accetta. E partono le rimostranze anche con la formazione di un comitato. Nuovo silenzio per alcuni mesi fino all’ottobre scorso quando la ditta Ambrogio comunica la necessità di formare i propri treni, lunghi circa 500 metri, a Candiolo in quanto non è più disposta a spostarsi presso la stazione di None. Poche settimane fa arriva quasi inaspettata la missiva di Rfi: «Il sottopasso si realizzerà a partire da gennaio 2011 ma è subordinata alla chiusura delle sbarre delle vie Orbassano ed Europa».
Giuseppe Vaglienti
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Paola Molino