Pinerolesi deumidificano la Sindone

Quando il Sacro lino è stato spostato segretamente
Per due settimane a fianco del duomo di Torino

Decine di migliaia di pellegrini hanno già visitato la Sindone nel duomo di Torino. Due pinerolesi hanno provveduto per due settimane a "deumidificarla" con le loro apparecchiature tecnologiche. Quasi nessuno sa che prima dell’ostensione vera e propria, iniziata sabato 10, dal 25 marzo al 7 aprile il Sacro lino è stato spostato segretamente dalla teca dove si trovava in duomo ed è stato collocato in un locale all’esterno del duomo ma comunicante con questo, alla destra della cattedrale guardando la facciata, di fronte a Palazzo Chiablese, dove ha sede la Soprintendenza. Per allestire nella navata centrale del duomo la struttura dell’ostensione occorreva avere uno spazio a disposizione. Così la Sindone è stata portata in questo locale, già realizzato per l’ostensione del 1998. Qui sono avvenute le riprese televisive in anteprima delle tv nazionali e mondiali, qui Bruno Vespa ha ripreso la Sindone per il numero speciale di "Porta a porta", sotto la vigile attenzione di otto Carabinieri, Polizia e security dell’Arcidiocesi. Anche gli studiosi hanno potuto osservare a distanza ravvicinata il lenzuolo per constatarne l’integrità ed eventuali modificazioni che potrebbero essere avvenute nel corso degli ultimi anni. Esauriti questi "sopralluoghi", anche alla presenza del cardinale arcivescovo Poletto, e finite le riprese tv, il lino è stato collocato in duomo per le visite dei pellegrini. Ora che il fatto è avvenuto si può parlare di questo spostamento provvisorio perché sono caduti i motivi di riservatezza e di sicurezza. Già dal 1939 al 1946 la Sindone era stata portata segretamente e nascosta nel santuario di Montevergine in Campania per sottrarla ai bombardamenti e alle mire di Hitler durante la Seconda guerra mondiale.

Ezio Marchisio

(continua)
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