Orbassano: l'Acquapark accumula ritardi
ORBASSANO - Chi già sperava di trascorrere i week-end estivi nell’acquapark di via Gozzano dovrà cambiare i propri programmi. La piscina-lido non aprirà per giugno, come aveva garantito la On Sport Group, società che ha presentato il progetto del campus sportivo alle porte di Orbassano.
Dimenticate le nuotate all’aperto, i lavori devono ancora partire. A metà febbraio con una cerimonia-evento si era ufficializzata la posa della prima pietra, con il sindaco Eugenio Gambetta impegnato a cementare il primo mattone. Da allora, più nulla. I tecnici alcune settimane fa hanno soltanto fatto il loro ingresso nell’area infestata dalle erbacce di via Gozzano per abbattere alcune piante ormai secche.
«Il ritardo che abbiamo accumulato - spiega Mauro Foschia, Project manager della On Sport Group - è dovuto all’emissione del finanziamento da parte del Credito sportivo. Un meccanismo burocratico di erogazione che abbiamo risolto solo nei giorni scorsi. Ora siamo in ritardo di un mese e mezzo circa. E partiremo con i lavori nel giro di una ventina di giorni. Ovviamente non apriremo a giugno ma pensiamo di concludere l’acquapark entro agosto».
Il parco acquatico salta quindi anche questa stagione: l’acquapark "Blu Paradise", con tanto di scivoli, spiaggia e giochi d’acqua in grado di accogliere fino a quattromila persone, arriverà - se tutto va bene - in estate ormai inoltrata. E non è certo il primo intoppo per un campus sportivo che pare nato sotto una cattiva stella. Già la scorsa estate, complici i ritardi che hanno protratto la consegna del progetto definitivo di almeno un paio di mesi, hanno fatto saltare l’ipotesi di realizzare la piscina all’aperto.
Ma le disavventure di un campus sportivo, che costerà oltre otto milioni di euro e riqualificherà l’intera zona con vasche natatorie, un’area eventi-conferenze, una spa benessere, nuovi campi di calcio e un palazzetto dello sport, sono all’ordine del giorno. Un progetto odissea caratterizzato prima dagli intoppi dell'operazione di project financing, poi dal ricorso al Tar presentato dalle ditte escluse dalla gara. Infine altri ritardi dovuti a variazioni sul progetto definitivo. La zona dell’ex-Sisport rimane il regno del degrado: e Orbassano attende il nuovo centro sportivo.
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Paola Molino