TARIFFE CAVE: IL COMUNE DI BAGNOLO FA DIETRO FRONT
BAGNOLO - Il Consiglio comunale svoltosi il 30 marzo scorso ha approvato una serie di modifiche e integrazioni al regolamento comunale cave che hanno l’aspetto di una vistosa retromarcia del Comune rispetto alle innovazioni introdotte negli anni scorsi. Il Comune fa dietrofront sul sistema di tariffazione contestato dai cavatori e oggetto di numerosi ricorsi davanti al Tar ed al Consiglio di Stato.
La vicenda risale ormai a cinque anni fa, quando la Giunta Manavella mise mano al regolamento cave stabilendo che il diritto di escavazione sarebbe stato determinato in relazione alle tipologie di materiale lapideo estratto, che veniva suddiviso in tre categorie, A, B e C, ovvero "materiale da spacco" (cioè blocchi che per le loro caratteristiche sono destinati allo spacco manuale), "materiale da segagione" (blocchi destinati a produrre lavorati a sega o a taglio) e "materiale da lastre" (blocchi di pietra da cui si ricavano lastre mediante lavorazione a taglio o con segatrici diamantate). Il nuovo sistema venne subito contestato dai cavatori i quali impugnarono le relative delibere davanti al Tar. Ai cavatori, in particolare, non piaceva la suddivisione dei blocchi nelle tre categorie e l’obbligo di portare a valle camion con un solo tipo di materiale per poter procedere alle pesate ed al pagamento.
I cavatori chiesero quindi al Comune di tornare ad un’unica tariffa forfettaria e comunque con la classificazione da effettuarsi tramite autocertificazione a scadenze prefissate, in modo che si potessero valutare i blocchi a valle e non in partenza dalla cava (cosa assai difficile da fare). Il Comune tuttavia non ha mai accettato un compromesso in tal senso e ha continuato finora con il nuovo regolamento. Ora, quasi come un fulmine a ciel sereno, l’inversione di tendenza: l’assessore Massimo Turaglio ha presentato in Consiglio comunale una serie di modifiche importanti che vengono incontro alle richieste dei cavatori.
Mario Clericuzio
(continua)Vogliamo offrire un giornalismo che sia presidio di cittadinanza e di democrazia, forza trainante per il territorio, strumento per comprendere cosa succede nella nostra società e nel mondo.
Paola Molino