La solidarietà è la sintesi dell'impegno politico
Questa è la prima domanda che un elettore dovrebbe fare ad un politico alla vigilia delle elezioni, siano esse nazionali o regionali: perché ti sei candidato e quali sono i motivi che ti spingono ad impegnarti in campo politico?
Dalla risposta emergerebbero certamente i valori ai quali egli si ispira, i programmi che si impegna a realizzare e con quale spirito abbraccia la vita politica.
Certo, per operare eticamente ed efficacemente nella vita politica è necessaria una competenza, che nasce da una preparazione professionale e qualificata. Giovanni XXIII nella "Pacem in terris", afferma che non ci si può avventurare nell’amministrazione della cosa pubblica «se non si è scientificamente competenti, tecnicamente capaci, professionalmente esperti». Ma ciò non è ancora sufficiente. Anche in questo campo ci vuole il primato della vita spirituale che si esprime nel realizzare il proprio impegno come servizio, cioè nel non ricercare il potere per il proprio tornaconto personale, ma in vista del bene comune.
Mi pare doveroso che ogni candidato – a qualsiasi partito appartenga – conosca quali sono le attese dei suoi elettori. Certamente ai cattolici stanno molto a cuore i valori che concorrono a mettere al centro di ogni azione politica il primato della persona e la sua dignità. Per questo è importante la vicinanza alla gente e ai problemi del territorio, cioè la vita reale che si sperimenta nelle nostre famiglie con le sue fragilità e povertà; la difesa della vita nella sua totalità; il sostegno della famiglia fondata sul matrimonio con il rispetto del suo compito educativo. Inoltre, in questo particolare momento, c’è l’urgenza di fronteggiare la crisi occupazionale come priorità per dare speranza a tante persone, soprattutto ai giovani. Né si deve dimenticare l’assistenza sanitaria che necessita di una forte iniezione di risorse perché è in gioco la dignità della persona nella sua fase di maggiore debolezza. Come pure si attendono politiche che facilitino l’integrazione di tanti fratelli e sorelle immigrati, riconoscendo così il contributo che loro offrono al bene della nostra regione.
Come si comprende, solidarietà è la parola sintesi di tutto l’impegno politico. Infatti essa è il fondamento dell’agire sociale che ci fa sentire dipendenti gli uni dagli altri e responsabili gli uni nei confronti degli altri. La gente deve essere certa che negli enti locali trova ascolto e accoglienza.
Oggi c’è bisogno di persone che diano dignità alla vita politica, rifiutando di renderla spettacolo di risse e teatro di violenza anche solo verbale. Il dilagare della corruzione richiede certamente vigilanza nella scelta dei candidati. Abbiamo bisogno di uomini e donne che facciano politica con stile di sobrietà, competenza, onestà, coerenza. In una parola che credano veramente nel valore della democrazia.
A tutti coloro che si presentano come candidati desidero ricordare le parole di incoraggiamento contenute nel Concilio Vaticano II: «La Chiesa stima degna di lode e di considerazione l’opera di coloro che per servire gli uomini si dedicano al bene della cosa pubblica e assumono il peso delle relative responsabilità».
Vogliamo offrire un giornalismo che sia presidio di cittadinanza e di democrazia, forza trainante per il territorio, strumento per comprendere cosa succede nella nostra società e nel mondo.
Paola Molino