Due progetti della Caritas: bambini rom rumeni e Haiti
Con la Quaresima in ogni chiesa diocesana parte anche un progetto di solidarietà nei confronti di chiese sorelle che stanno peggio, denominato appunto "Quaresima di fraternità". Lo scorso anno avvenne un'eccezione. Lo scoppio della grave crisi economica aveva fatto sì che quanto si è raccolto rimanesse sul territorio per dare vita a un fondo di solidarietà da destinare a chi aveva perso il lavoro. «Per il 2010 – spiega il direttore della Caritas diocesana, don Virgilio Gelato – il nostro sguardo si è nuovamente spostato oltre i confini del nostro territorio, per accorgerci e portare un aiuto a situazioni ben più difficili delle nostre».
Due dunque i progetti adottati dalla Diocesi. Il primo in Romania, nella cittadina Popesti Leordeni, vicino a Bucarest dove i padri Giuseppini con la Fondazione Leonardo Murialdo hanno dato vita ad una singolare iniziativa denominata "Compagni di banco" di integrazione tra bambini rumeni e rom. Coinquilini della stessa terra, da secoli si guardano in cagnesco in una relazione fatta di sospetto, intolleranza, pregiudizio, ben più marcati che in Italia. «Oggi – spiegano i padri Giuseppini – i bambini rom hanno assoluto bisogno di integrazione sociale, pur nel rispetto della loro cultura, di spazi per giocare con gli altri bambini, di sostegno scolastico e soprattutto di diventare protagonisti della propria crescita insieme agli altri coetanei».
Altro progetto riguarda Haiti. Ci si affianca al Sermig per realizzare un depuratore per acqua potabile con osmosi inversa e alimentato da pompe con fotovoltaico. Un analogo mini progetto viene anche realizzato in Italia per potere attuare costantemente delle prove, migliorare l'impianto e poterlo così esportare ed impiantare in molte località dell'Africa.
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Paola Molino