Meno cause al Tribunale ecclesiastico
Sabato 13, presso il Tribunale ecclesiastico regionale piemontese di Torino è stato inaugurato il 71º Anno giudiziario. A relazionare sull’attività del Foro torinese il vicario giudiziale don Ettore Signorile, parimenti parroco di Staffarda. Don Signorile ha presentato l’attività svolta nell’anno appena concluso, fornendo un reale spaccato della società italica. Il calo delle cause di nullità introdotte nel 2009 (120, una ventina in meno del 2008) segnala non il disinteresse verso l’istituto, bensì il crescere della secolarizzazione che, unita a fattori economici, determina un calo costante del numero dei matrimoni concordatari.
Sulle cause concluse (226 tra il primo ed il secondo grado) il vicario giudiziale considera discreta la tempistica, con il 70 per cento delle cause di primo grado concluse in meno di due anni. Ancora alto il numero delle cause pendenti (228).
Interessanti i rilievi fatti sull’elemento oggettivo che fa constatare la nullità: non più il fluttuante rapporto all’identità cristiana del matrimonio, non più il rifiuto dei requisiti essenziali (fedeltà, prole, ecc.), ma il maggior rilievo dei capi di nullità riguarda le "immaturità" dei coniugi. I capi di natura psicologica sono esponenzialmente in crescita rispetto all’anno precedente. Delle 118 cause decise nel 2009, nel 79 per cento è stata sancita l’effettiva nullità del matrimonio concordatario. L'ultimo passaggio affrontato da don Signorile riguarda i costi delle cause, da sempre oggetto di grave disinformazione. Da alcuni anni la Cei ha messo in campo forze finanziarie per sollevare i ricorrenti. Pertanto è stata prevista una forbice per l’onorario degli avvocati (oscillante tra 1.500 e 2.850 euro), oltre ad un contributo per i costi delle cause fissato in 500 euro. A fronte di una precisa documentazione viene poi sempre accordata una congrua riduzione delle spese fino al gratuito patrocinio per chi si trova in difficoltà economiche.
La competenza del Tribunale regionale piemontese si estende alle 17 Diocesi del Piemonte e della Valle d’Aosta come Tribunale di prima istanza. In quanto Tribunale d’appello giudica invece le cause matrimoniali provenienti dalle 7 Diocesi della Liguria.
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Paola Molino