I genitori del bullo denunciano i prof

Scuola media di Orbassano: in cinque avevano filmato una loro compagna
Il giudice però li ha incriminati per calunnia e archiviato la posizione degli insegnanti

ORBASSANO - Una storia semplice. E drammatica. Come solo le storie semplici sanno essere. Storia di un anno fa, ma emersa solo ora.

Terza media della scuola statale di viale Rimembranza. A fine gennaio 2009 un gruppetto di ragazzini filmano e fotografano una loro compagna di classe. Immagini rubate maliziosamente e fatte girare su Internet.

Storia crudele perché la vittima era sola contro cinque e certo più debole di loro. Tanto che poco dopo quell'episodio se n'è andata da quella scuola. Storia già vista.

I bulletti vengono subito individuati. Tutti confessano. Professori e dirigente scolastica decidono la sanzione: un giorno di sospensione con l'obbligo di frequenza a scuola. Punzione assolutamente blanda. C'è solo, direte voi, da ringraziare gli insegnanti per la magnanimità dimostrata, precipitarsi dalla famiglia della ragazzina per chiedere scusa e poi prendere a bastonate (scusate se non è politicamente corretto) il proprio figlio. Magari, come genitori, ci sta pure un piccolo esame di coscienza per capire dove si è sbagliato.

Quella storia di sopruso, più o meno velato, più o meno goliardico, poteva concludersi così. Invece no.

Secondo la madre e il padre di uno dei cinque ganzi, quella punizione aveva ingenerato nel figlio un profondo stato di depressione (sic!). Così, a protezione del loro povero pargolo, a novembre si rivolgono ad un legale per denunciare i "terribili" insegnanti. Abuso d'ufficio, ipotizzano i due con l'avallo dell'avvocato. O quanto meno, "abuso dei mezzi di correzione". Incredibile.

La vicenda finisce sul tavolo del procuratore di Pinerolo, che a metà gennaio chiede l'archiviazione del procedimento a carico dei prof. Poi il fascicolo passa al gip Alberto Giannone. Proprio lui, la settimana scorsa, non solo ha accolto la richiesta del pm ma ha fatto di più, incriminando per calunnia i due solerti genitori che non hanno esitato a schierarsi dalla parte del figlio (reo confesso di quell'episodio di bullismo). E che ora, con ottima probabilità, finiranno in tribunale a difendersi da una pesante contestazione.

L'ex-preside Fiorella Gaddò, oggi direttrice didattica all'elementare Toscanini di Torino, ricorda bene quell'episodio: «I ragazzi erano in classe, stavano svolgendo delle attività didattiche. Poi una compagna è stata tirata in mezzo. Una brava ragazza, che dopo quelle riprese col telefonino ha avuto grossi problemi psicologici. Al punto da dover abbandonare la scuola, pur mantenendo un ottimo rapporto con gli insegnanti».

La dirigente scolastica, insieme agli insegnanti che erano in classe, decise per un giorno di sospensione: «Con l'obbligo di presenza a scuola - precisa -, durante la quale abbiamo fatto un percorso educativo di lettura e commento della legge sulla privacy. Un provvedimento disciplinare propositivo per l'educazione degli allievi, la punizione fine a se stessa non serve a nulla».

Ma se i ragazzi avevano avuto modo di riflettere su quella "bravata" sfuggita di mano, i genitori di uno di loro hanno scelto altre strade, rivolgendosi ai Carabinieri per denunciare quella sospensione a loro avviso esagerata: «Mamme e papà dovrebbero rendersi conto - aggiunge Gaddò - che i loro figli vanno molto seguiti nei loro percorsi di crescita. Un sostegno che non deve essere una copertura, né una difesa incondizionata del loro comportamento».

Lucia Sorbino

Paolo Polastri

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