Pd, un addio alla sinistra
Elezioni regionali: candidature, alleanze, accordi politici e tecnici, listini. È il momento più vivace del grande meccanismo che si sta mettendo in moto per il 28 e 29 marzo. Il Pd, che ha il boccino in mano per stipulare accordi, ha imboccato la strada del centrismo nelle alleanze che caratterizzeranno la coalizione della presidente Bresso. Il patto di ferro sottoscritto con un'Udc supponente chiede al Pd di allontanare Rifondazione e i Comunisti italiani dal futuro governo della Regione, relegandoli nel ruolo di parenti poveri. La coalizione della Bresso si riunisce ma la Federazione non è invitata, sta dai vetri. Il Pd "ama" più il centro che la sinistra, più l'Udc che la Federazione: lo dimostra il fatto che nel listino entreranno tre esponenti dell'Udc su undici posti rispetto ad un posto che Rifondazione si disputerà con i Comunisti italiani. Possibilista invece la posizione della Bresso. Per qualcuno l'intesa tecnica del Pd con la Federazione altro non è che un accordo politico mascherato e si tratterebbe di una favola che il Pd racconta all'Udc. Più morbido l'atteggiamento del Pd nei confronti di Sinistra Ecologia Libertà-Psi, organici alla coalizione.
di Ezio Marchisio
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Paola Molino