Dopo l'Asiago giovedì la Valpe incontra il Fassa

Hockey ghiaccio serie A: avvincente la corsa play-off contro Alleghe e Cortina
Vittoria in extremis col Pontebba (Petrov in gol col pollice rotto), ko all'ultimo minuto col Renon

Una vittoria acciuffata in extremis, una sconfitta maturata nel finale. Due 4-3 dal sapore opposto, nella settimana biancorossa. La sfida con Alleghe e Cortina per gli ultimi posti nei play-off è sempre più avvincente.

VALPE ARCE-PONTEBBA

4-3

(2-0, 1-1, 1-2)

Valpellice Arce: Kowalski; Ruggeri-Haakana, Trudel-Smith, Runer; L. Aquino-Sisca-Iannone, A. Aquino-Grossi (C)-Pozzi, Frigo-Petrov-P. Canale. Ne: A. Rivoira; Bonnet, L. Rivoira; V. Mondon Marin, Vignolo. Coach: Vogin. Pontebba Aquile Generali: Hocevar; McElroy-Kuznik, Tuominen-A. Lutz, Ambrosi; Guerin-Nikiforuk-Felicetti, Raduns-Lavrentiev-Ciresa, Rizzo-Rigoni (C)-Nicolao. Ne: Camin. Coach: Pokel. Arbitri: Pichler e Gasser - Montesi e Chiodo. Reti: Trudel (V) 7’38”; A. Aquino (V) 7’48”; Iannone (V) 23’09”; Nikiforuk (P) 27’17”; Felicetti (P) 51’26”; Raduns (P) 53’42”; Petrov (V) 59’34”. Penalità: 8'-8'. Spettatori: 1.482.

TORRE PELLICE, 26 gennaio - Non era necessario segnare il gol decisivo con il pollice rotto per far capire la sua dedizione alla causa. Ma Sasha Petrov è fatto così e ci ha messo la stecca, a 26 secondi dalla sirena, per rendere ancora più letale la stoccata di Anthony Aquino.

È l'epilogo più bello e più inatteso di una partita strana, subito condotta dalla Valpe (due gol in dieci secondi, con tanto di "resurrezione" sottoporta di Trudel e del più vecchio degli Aquino) e poi riacciuffata da un ottimo Pontebba, non a caso reduce da sei successi consecutivi.

La differenza - oltre a un Pat Iannone rivitalizzato dalla presenza del padre Dell - l'hanno fatta soprattutto i portieri: Kowalski perfetto, Hocevar in serata storta (la prima della sua fulgida esperienza italiana).

VALPE ARCE-RENON 3-4

(2-0, 0-2, 1-2)

Valpellice Arce: Kowalski; Ruggeri-Haakana, Trudel-Smith, Runer; L. Aquino-Sisca-Iannone, A. Aquino-Grossi (C)-Beauregard, Frigo-Pozzi-P. Canale. Ne: A. Rivoira; Bonnet, Coco; V. Mondon Marin, Vignolo. Coach: Vogin. Renon: Renault, Prucks: Cloutier; Nemecek-Pavlin, Gruber-Hafner, Bregenzer-S. Ramoser; May-Jacina-Tudin, Ansoldi-Johansson-Tait, Daccordo-Rasom-Scelfo, Rottensteiner. Ne: Niederstatter; Spinell. Coach: Ivany. Arbitri: Gagliardi-Gamper e A. Moschen. Reti: Sisca (V) 13'09" sup2; Iannone (V) 17' 53" inf; May (R) 21'50"; Jacina (R) 28'03"; Johansson (R) 47'26"; L. Aquino (V) 48'06"; May (R) 58'52". Penalità: 12'-16'. Spettatori: 1.560.

TORRE PELLICE, 26 gennaio - Sembrava la fotocopia di Valpe-Pontebba. Un primo tempo fantastico, chiuso sul 2-0, ha illuso i torresi di aver trovato la chiave per battere il Renon.

Ben lungi dal passeggiare, come altre squadre in questa fase della stagione, gli uomini di Ivany hanno però reagito con le "cattive": gran tecnica (indubbio) e tante botte (altrettanto evidenti). In un match in equilibrio come un castello di carte, bastava una bava di vento per far crollare tutto. Ed ecco che l'arbitro - e ancor di più i suoi assistenti - si sono messi a soffiare a pieni polmoni.

Non stiamo a parlare di Luciano Aquino, ferito e beffato dopo un durissimo scontro in balaustra (otto punti sul labbro e due minuti di penalità, mentre Scelfo l'ha fatta franca). Né delle randellate di Jacina, che meritava una doccia anticipata (oltre a tanti applausi per il suo talento, quando decide di giocare). Ci riferiamo piuttosto al primo gol del Renon, viziato da un fuorigioco di almeno due metri, e soprattutto alla liberazione vietata "inventata" per scodellare agli altoatesini - proprio nel momento caldo - un disco (decisivo) in attacco. Ci si è messa anche la sfiga: May ha siglato il gol-vittoria approfittando di un Kowalski privo della sua stecca.

Vorremmo, sportivamente, celebrare un Renon formidabile, giusto vincitore, tre giorni dopo, della Coppa Italia: invece l'amaro in bocca, per il modo in cui è maturata la sconfitta, non va via.

Informazione al servizio della comunità e per essere comunità, da sempre questo è lo stile inconfondibile de L'Eco del Chisone.
Vogliamo offrire un giornalismo che sia presidio di cittadinanza e di democrazia, forza trainante per il territorio, strumento per comprendere cosa succede nella nostra società e nel mondo.
Paola Molino