Condannato a Milano l'ex-procuratore Marabotto
Cento pagine: asciutte, rigorose. Sono bastate al giudice Enrico Manzi per disegnare i contorni di una storia di corruzione giudiziaria che in Italia non ha avuto eguali.
Lunedì 18, dopo otto udienze (la prima il 12 ottobre), si è chiuso a Milano un processo di grande spessore.
Imputato principale Giuseppe Marabotto, già capo della Procura di Pinerolo. Uno cui, scrive Manzi, «viene correttamente riconosciuto il ruolo di capo dell'associazione criminale finalizzata alla truffa ai danni dello Stato».
Quindici milioni e 548mila euro: a tanto ammontano le somme liquidate in pochi anni dall'Amministrazione della giustizia per consulenze del tutto inutili: 375 in quattro anni. Perizie strapagate, buone solo a liquidare fior di compensi a professionisti compiacenti, che a loro volta giravano il 20 per cento di ogni parcella a Marabotto e all'amico medico, Dario Vizzotto. Un ritorno quantificato in 2.569.000 euro totali: quello che i due oggi dovranno risarcire allo Stato.
Lucia Sorbino
(continua)
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