Nel comando Carabinieri di piazza Santa Croce, a Pinerolo, davanti al sostituto procuratore Ciro Santoriello, Razvan-Adrian Cristea ha confessato tutto. Avrebbe ucciso lui il 31enne connazionale rumeno Mihaita Dajbog con una coltellata al cuore mentre dormiva nel suo letto a Torre Pellice.
Secondo il pm le dichiarazioni di Cristea concordano con le circostanze accertate dai Carabinieri e soprattutto con quanto riferito dalla ex fidanzata. Durante l'interrogatorio il giovane 21enne rumeno, in Italia da appena una decina di giorni, era assistito dall'avvocato d'ufficio Paolo Pignatelli e da una interprete.
L'omicidio sarebbe avvenuto nella notte tra martedì 6 e mercoledì 7 settembre, ma è stato scoperto solo oggi, attorno a mezzogiorno, quando i Carabinieri hanno sfondato la porta dell'appartamento in viale Gilly 5/3 e hanno trovato l'uomo, operaio nelle cave di pietra di Montoso, senza vita con una ferita al petto e una contusione alla tempia, dovuta a un colpo inflitto con un bottiglione.
LA SCOPERTA
Stamattina attorno alle 11,30 un passante ha visto due giovani litigare in centro a Torre Pellice nei giardinetti di piazza Muston e ha chiamato i Carabinieri. Razvan-Adrian Cristea stava minacciando con un grosso coltello la ex fidanzata, una studentessa di 18 anni, in Italia con la famiglia da 7. I due erano stati vicini di casa in Romania e quest'estate erano stati assieme per tre mesi. «Voleva che lo aiutassi ad tornare in Romania, gli servivano dei soldi - racconta la ragazza sconvolta - e mi ha raccontato ciò che ha fatto».
Convinto il giovane a posare il coltello e a seguirli in caserma, i Carabinieri hanno ricostruito l'accaduto, sono andati a casa della vittima e hanno scoperto il cadavere.
LA VICENDA
Cristea era venuto in Italia per convincere la ex fidanzata a tornare con lui. Per un paio di giorni era anche stato ospitato dalla famiglia di ex vicini di casa. Poi, di fronte al rifiuto della ragazza, aveva tentato il suicidio impiccandosi davanti a un bar del paese.
Soccorso, è stato ricoverato in ospedale a Pinerolo. È lì che ha conosciuto la vittima, prima di scappare e trascorrere alcuni giorni nei boschi di Torre Pellice. Alla fine ha incontrato l'amico (nel frattempo dimesso dall'ospedale) che lo ha ospitato a casa sua. I due avrebbero bevuto, poi, nella notte, la coltellata. A scatenare tanta rabbia, alcuni apprezzamenti che la vittima avrebbe fatto sulla giovane connazionale.
L'ARRESTO
Inizialmente i Carabinieri hanno arrestato Cristea con l'accusa di sequestro di persona. In seguito è avvenuta la confessione dell'omicidio. Lunedì è prevista l'udienza davanti al Gip del Tribunale di Pinerolo per la convalida dell'arresto per entrambi i reati.