Questa mattina, lunedì 30 dicembre 2024, è morto all’età di 91 anni Mario Bella, fondatore nel 1990 a Villar Perosa dell’Admo, l’associazione per la donazione del midollo osseo e delle cellule emopoietiche, di cui è stato presidente fino al 2011 e in seguito presidente onorario.
L’Admo Piemonte “Rossano Bella” porta il nome del figlio, morto per la leucemia in giovane età, autore di un testamento spirituale che ha spinto Mario Bella a spendersi senza sosta fino a quando le forze lo hanno retto per lottare in favore della cultura della donazione e per la cura delle malattie oncoematologiche.
Da qualche anno aveva scelto il ritiro all’Asilo dei vecchi di San Germano Chisone.
L’INIZIO DELL’ADMO
Rossano si ammala di leucemia nel 1987. Per due anni i medici e la sua famiglia lottano quotidianamente per salvargli la vita. Cercando aiuto ovunque, disposto a vendere tutti i suoi beni per cercare le cure anche in America, grazie all’interessamento di Donna Marella Agnelli, Mario scopre che in Inghilterra esiste la prima Banca Dati di donatori volontari: il Registro Anthony Nolan e chiede che sia aperta la ricerca di un donatore compatibile per Rossano.
La Banca inglese comunica subito la presenza di dieci donatori probabilmente compatibili. A causa delle molte richieste da tutto il mondo è necessario attendere almeno otto settimane per richiamarli e verificare la totale compatibilità.
Rossano è conscio di quello che gli sta succedendo in quelle settimane è pieno di rabbia: si ripromette, in caso fosse sopravvissuto, di promuovere il dono in Italia, ma il 9 ottobre 1989 muore in attesa di quel midollo da Londra. Una settimana prima scrive il suo testamento, in cui lascia un chiaro messaggio:
"Per amor di Dio non fate che la mia morte non serva a nulla, combattete la leucemia".
Pochi giorni dopo, il padre Mario Bella, con il mano questo testamento raduna attorno a sé ventidue persone formando un Comitato ed inizia subito a lavorare per diffondere questo messaggio di solidarietà.
L'8 giugno 1990 si costituisce l’Associazione per la Promozione al Dono del Midollo Osseo APDMO “Rossano Bella” Regione Piemonte.
UN’AZIONE AL GIORNO
Per realizzare le volontà di Rossano, Mario Bella si pone l’obiettivo di compiere “una azione al giorno”. E tiene fede alla sua promessa. Parlare di ADMO significa quindi inevitabilmente parlare di Mario Bella, fondatore della sede piemontese e attivo promotore dell’Associazione in tutta Italia e nel mondo.
A seguito del grande sviluppo e dei risultati conseguiti dall’Associazione, molte volte Mario Bella si è sentito chiedere “Perché non ha fatto l’imprenditore?”. La sua risposta è stata sempre la stessa: “Io sono un operaio, non un imprenditore. Ho capito la malattia di mio figlio meccanicamente e ho dovuto discutere con i Dottori le terapie migliori, ma non sono un Dottore. Lavoro ogni giorno per coloro che stanno ancora soffrendo, in ricordo di Rossano”.
Mario Bella nasce a Villar Perosa il 26 maggio 1933. A undici anni inizia a lavorare come panettiere, a 17 impara il mestiere di muratore e si reca a lavorare nelle ville di Torino e Moncalieri dove abili stuccatori gli insegnano il mestiere. Tornato da miliare nel ’56, si sposa ed inizia a lavorare alla RIV e in seguito partecipa al montaggio dello stabilimento FIAT di Villar Perosa, dove resta fino alle porte della pensione, nel 1985. Intanto nel 1966 nasce la primogenita Cristina, dalla quale oggi ha due nipoti, Diego e Silvia, e nel 1968 Rossano.
Lo smantellamento dello stabilimento Fiat dei Tupini, negli anni ottanta sarà motivo di grande sofferenza per lui. Pensionato, accompagna con la famiglia la malattia di Rossano, vivendo per due anni l’altalena tra speranza e disperazione.
Dopo la morte di Rossano, partì radunando gli amici con l’obiettivo di “compiere un’azione al giorno” per esaudire la volontà di suo figlio. Se nella famiglia due sorelle cugine di Rossano erano risultate fra loro compatibili, significava che la sfida era possibile. Migliaia di incontri, migliaia di chilometri percorsi, con il testamento di suo figlio in mano, a raccontare a tutti “la stessa storia”, la storia della sua tragedia. “Chi vi parla è un padre, uno dei 1000 padri che ogni anno perdono un figlio per non aver trovato un donatore compatibile”. Il suo racconto commuove e avvicina altri padri, madri e coniugi che hanno combattuto e a volte perso la loro battaglia contro la leucemia, coinvolge autorità, sportivi, personaggi televisivi. Come quando prima della trasmissione Piazza Grande su Rai 1 si fa ricevere nel camerino di Fabrizio Frizzi e gli parlò da padre a figlio, spingendolo così a tipizzarsi e a diventare poi il primo testimonial che ha realmente donato il midollo ad un malato.
Una vita di lavoro umile e sofferto, con lo sguardo rivolto ad un solo obiettivo: far sì che la drammatica perdita del figlio Rossano, stroncato all’età di 20 anni, non fosse una delle mille analoghe tragedie che inosservate si consumano ogni anno negli ospedali italiani. Portando al suo fianco chi ha voluto seguirlo in quest’opera, buttando il cuore al di là dell’ostacolo, cercando di “volare in alto” sopra i problemi e le miserie del mondo per coronare il sogno, quel sogno che molti figli non hanno potuto e non potranno coronare: la loro sopravvivenza, la Vita. Un impegno tanto coinvolgente e travolgente, con risultati inimmaginabili e insperati in partenza ha richiesto un impegno sette giorni su sette.
I RICONOSCIMENTI DI MARIO BELLA
Per la sua attività all’interno dell’ADMO gli sono stati attribuiti vari riconoscimenti.
Nel 1996 ha ricevuto la targa di “Melvin Jones Fellow”, massimo riconoscimento del Lions Club International consegnata dal Lions Club dei Roeri per “il coraggio con cui ha saputo affrontare la sua personale tragedia, evidenziando come, a volte, da un grande dolore possa scaturire la forza per portare avanti un grande progetto di solidarietà”.
Nel 1999 ottiene l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica. Nel discorso di ringraziamento in occasione della consegna dice tra l’altro: “Non accetto questo riconoscimento come padre di Rossano, perché non potevo che esaudire il suo volere, ma lo accetto come uomo e cittadino che nel suo tempo libero cerca di dare ad altri ciò che non ha potuto avere, cioè la salvezza della propria creatura, e di fare al contempo il proprio dovere. Nella nostra esistenza viviamo vicino a molte persone che soffrono e che noi non sappiamo, perché non sempre il dolore ha parole per esprimersi.”
Nel 2003 l’ADMO avviene il commovente e significativo abbraccio con l’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, che ha in mano una copia della lettera di Rossano.
Il 19 maggio 2013 moriva la mamma di Rossano, Marisa Corrà.
Mario Bella è stato presidente di ADMO Piemonte fino all’aprile 2011, consigliere fino al 2021. Alla data della dipartita avvenuta il 30/12/2024 ricopriva la carica di Presidente onorario.
Articolo aggiornato il 31/12/24 alle 17:15