Non sono servite neanche 24 ore per far tramontare la proposta che i Comuni di Pinerolo, Piscina e Airasca hanno avanzato a Città Metropolitana in merito all'accorpamento scolastico del plesso scolastico di Piscina (che fa parte del sistema scolastico di Pinerolo) con l'Istituto comprensivo di Airasca. Giovedì 10 ottobre proprio Piscina è stato il primo Comune ad approvare una delibera di Giunta che dava il via libera alla fusione; martedì 15 è stato il turno di Airasca (Comune ricevente) e Pinerolo, ente che aveva l'ultima parola su trasferimento, concedendo di fatto un "pezzo" delle sue scuole. Tutti d'accordo sulla linea: questo accorpamento si deve fare. Mercoledì 16 l'intero fascicolo completo è stato presentato nella riunione con Città Metropolitana; la sentenza è stata netta: l'accorpamento di Piscina con Airasca è irricevibile.
Per Città Metropolitana il problema è all'interno della delibera del Comune di Pinerolo presentata. Secondo la norma infatti, sono consentiti interventi di scorporo e aggregazione (come quello tra Piscina e Airasca), esclusivamente se «Collegati e finalizzati a una omogenea revisione della rete scolastica territoriale che preveda anche interventi di soppressione e unificazione degli Istituti Comprensivi». Tradotto: la delibera di Pinerolo portava un lavoro fatto a metà. Si presentava sì un accorpamento ma all'interno del testo non era contenuta nessuna proposta effettiva di dimensionamento tra IC. Stando alla direttiva nazionale e regionale Pinerolo dovrebbe infatti passare dai quattro Istituti comprensivi attuali a tre nel prossimo futuro, dando precedenza, così dice sempre la norma, al taglio delle dirigenze che sono in reggenza. Sul punto il sindaco Salvai nei giorni passati aveva scelto una linea attendista: «Ho deciso di non decidere. Presenteremo il passaggio di Piscina ad Airasca ma non delibereremo nulla in merito al dimensionamento tra Istituti Comprensivi cittadini. Prima voglio vedere cosa farà il sindaco Lo Russo a Torino. Ci serve più tempo». Lo sperato empasse politico e burocratico non è poi arrivato. Città Metropolitana ha detto no: senza dimensionamento non ci posso essere accorpamenti.
Ora la partita si fa ancora più delicata. Il sindaco di Pinerolo presenterà l'istanza in Regione, ente su cui pesa l'effettiva presa di decisione. Sul futuro regna l'incertezza e si potrebbe far concreta l'ipotesi di un commissario nominato proprio per decidere dove e cosa tagliare, visto che la proposta della politica territoriale è stata cassata.
CITTÀ METROPOLITANA PRESENTA IN REGIONE DUE DIMENSIONAMENTI
I numeri sono chiari: la norma chiede che in Provincia di Torino siano effettuati otto dimensionamenti nelle scuole inferiori e ai quattro previsti nelle superiori. Ad oggi Città Metropolitana ha presentato alla Regione due proposte di dimensionamento per il primo ciclo di studi: «L’accorpamento fra l’Istituto comprensivo primario di Condove (accorpante) e di Sant’Ambrogio (accorpato); l’accorpamento fra l’Istituto comprensivo di Cambiano (accorpante) e di Pino Torinese. Il Comune di Torino non effettuerà dimensionamenti, ma solo riorganizzazione della rete delle scuole dell'infanzia comunali e statali» scrivono da Cmto e specificano: «Il sindaco Stefano Lo Russo ci ha dato come indirizzo politico di non procedere alla proposta di dimensionamento se non con il parere favorevole delle istituzioni interessate»