«Non ce la facevo più»: poche parole, quelle pronunciate da Pierangelo Romagnollo davanti ai carabinieri, per confessare il delitto del figlio Ailton avvenuto ieri pomeriggio in via Petrarca 35, a Roletto.
Secondo la ricostruzione dell’80enne, l’ex imprenditore di serramenti in alluminio, fondatore della ditta Bloc Serrament di Bricherasio, si sarebbe difeso dopo essere stato aggredito dal figlio, nel giardino di casa, sul retro dell’abitazione.
«Mio figlio voleva colpirmi con un tubo di ferro. Io gliel’ho tolto dalle mani e mi sono difeso», avrebbe detto l’anziano al sostituto procuratore Paolo Del Grosso.
Ipotesi alla quale gli investigatori faticano a credere anche per le modalità con cui è morto il figlio, ucciso con due colpi violenti alla nuca, inferti con una sbarra di ferro di 70 centimetri. Secondo il medico legale Giovanni Amato, Ailton è morto per trauma cranico.
Ma sarà l’autopsia, disposta dal pm, a fare chiarezza sulle cause del decesso. Il padre, in stato confusionale, dopo il delitto avrebbe avvisato una vicina, invitandola a chiamare i carabinieri di Pinerolo.
Intanto in paese tutti i vicini descrivono il 40enne di origine brasiliana, adottato dai Romagnollo quando aveva due anni, come un uomo cordiale, un ragazzo solare e pronto a dare una mano al prossimo. Più spigoloso il carattere del padre, che i residenti della borgata definiscono come un uomo schivo e un po’ burbero. Ailton lavorava come tecnico delle caldaie per conto della Combustoil di san Secondo.
Ora i dipendenti della ditta lo ricordano con commozione: “È con profonda tristezza – scrivono dall’azienda sui social - che annunciamo la scomparsa di un nostro caro collega, che è stato un membro del nostro team per due anni. Noi de La Combustoil ci uniamo al dolore dei famigliari per la scomparsa di Ailton e a tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo”.
Ad assistere Romagnollo, è l'avv. Domenico Verrastro. Lunedì 8 dovrebbe svolgersi l'interrogatorio di convalida.
Articolo modificato alle ore 11,42 del 6 luglio.