La Guardia di Finanza di Pinerolo, al comando del capitano Raffaella Di Vilio, al termine di un’articolata indagine di polizia giudiziaria coordinata dalla Procura di Torino (pm Giulia Marchetti), nei giorni scorsi ha eseguito un Decreto di sequestro preventivo - finalizzato alla confisca del provento del reato pari a oltre 1 milione di euro - nei confronti di due società del Pinerolese (i nomi non sono ancora stati resi noti) che lavorano e commercializzano la nota "Pietra di Luserna", “gneiss lamellare” tipico del territorio della Val Pellice.
L’operazione, convenzionalmente denominata “Rolling Stones”, è scaturita da attività ispettive tributarie che, come si legge nel comunicato stampa diramato questa mattina, "hanno interessato anche ulteriori soggetti economici operanti nel medesimo settore, all’esito delle quali gli amministratori delle due società, ritenuti responsabili delle fattispecie penal-tributarie di omessa dichiarazione, occultamento e distruzione di documenti contabili e sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte, sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria". Il periodo oggetto delle verifiche fiscali delle Fiamme gialle, è stato il triennio 2018-2020.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti e fatta salva la presunzione di innocenza sino a compiuto accertamento delle responsabilità (non dimentichiamo che l'inchiesta è in fase di indagini preliminari), "le due società sarebbero inoltre subentrate nell’attività svolta da un terzo soggetto economico facente capo ai medesimi rappresentanti legali, determinandone il depauperamento del patrimonio sociale e delle disponibilità finanziarie e rendendolo insolvente nei confronti dell’Erario, nonché “al riparo” da una eventuale procedura di riscossione coattiva".
All’esito degli ulteriori approfondimenti, è emerso altresì il coinvolgimento di uno studio associato di consulenza legale e amministrativa con sede a Torino, che avrebbe verosimilmente coadiuvato le società indagate nel concretizzare gli illeciti ipotizzati.
Il Gip torinese Giulio Corato ha emesso un Decreto di sequestro preventivo delle somme costituenti il profitto del reato, per complessivi 862.621 euro, eseguito dalle Fiamme Gialle di Pinerolo. Sottoposti a sequestro pure i beni aziendali oggetto di cessione fraudolenta tra le società coinvolte nel disegno criminoso, per un valore di ulteriori 270mila euro.
Articolo aggiornato alle ore 11,29 del 19 aprile 2024.