Panza: «Europa, necessità di cambiamento e sfide da affrontare tra ideali e senso pratico»
Unione europea: siamo agli sgoccioli di questa legislatura e l’auspicio di Alessandro Panza, europarlamentare del Gruppo Lega - Identità e Democrazia, è quello di «lasciarsi alle spalle gli ultimi anni di ideologie iper ambientaliste che hanno funestato le scelte di Commissione e Parlamento europeo».
Quali sono, secondo lei, le prospettive della prossima Commissione europea?
«Al momento permane l'incertezza riguardo alla effettiva candidatura di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione. Ciò che è certo, invece, è che non manchino gli scandali che la coinvolgono. In particolare, emerge con preoccupazione il cosiddetto “Pfizergate”, che vede la presidente von der Leyen sotto inchiesta da parte della Procura europea per presunti reati di corruzione e abuso d'ufficio, in relazione alla mancata divulgazione degli sms scambiati con il Ceo della compagnia farmaceutica».
Voi chiedete un cambiamento radicale?
«È imperativo comprendere che non possiamo proseguire in questa direzione: l'Unione europea necessita urgentemente di un Parlamento e di una Commissione più vicini alle reali esigenze dei cittadini, delle imprese e delle famiglie, abbandonando definitivamente le derive ideologiche che in questi anni hanno fatto ricredere sul progetto europeo anche i più convinti europeisti. È essenziale che l'Europa adotti una prospettiva più sensata e pragmatica; è giunto il momento di porre fine a inutili deviazioni che, nell'ambito della protezione ambientale, stanno conducendo verso una deindustrializzazione dannosa».
Crede che i cittadini saranno più attenti a queste elezioni?
«Si è finalmente compreso come l'Unione europea e le sue decisioni, a volte percepite come remote, in realtà influenzino molti aspetti della nostra vita quotidiana, dall’auto elettrica, all’imposizione di una ristrutturazione “green” della propria casa, alla carne sintetica, alla farina di grillo, all’etichettatura sul vino, all’immigrazione, e molto altro ancora. Come gruppo Identità e Democrazia, la coalizione di cui la Lega fa parte in Ue, per 5 anni abbiamo lottato contro queste follie e continueremo a farlo finché l’Europa non torni a parlare la stessa lingua dei suoi cittadini».