Era il 31 dicembre del 2013 quando il Tribunale di Pinerolo, insieme ad altri 30 sparsi per tutta Italia (sette solo in Piemonte, tra cui anche Saluzzo, oltre a quelli di Mondovì, Alba, Acqui Terme, Tortona e Casale Monferrato) chiuse i battenti. A più riprese è rispuntata la proposta di riaprirli, sempre invano e soprattuto sempre senza troppa convinzione. Anche ora, per l'esattezza ieri 4 aprile, l'idea è tornata alla ribalta. Questa volta nell'ultima seduta del Consiglio regionale del Piemonte che ha approvato a maggioranza (forse non casualmente a ridosso delle elezioni di giugno) il disegno di legge al Parlamento che "chiede al ministero della Giustizia, attraverso apposite convenzioni, d’istituire nuovamente alcuni tribunali e procure soppressi nel 2012 dal governo nazionale". La proposta, si legge ancora nel comunicato stampa, "prevede, inoltre, che a certe condizioni, possano essere istituiti nuovi tribunali ordinari nelle città in cui avevano sede alcune delle 220 sezioni distaccate soppresse dal medesimo provvedimento....diverse regioni si sono mosse nei confronti del governo segnalando le loro esigenze e il ministro avrebbe già in programma diversi sopralluoghi. Il Piemonte vuole inserirsi in questo progetto di riorganizzazione con delle sedi da riaprire".
Critico sui tempi il relatore di minoranza, Maurizio Marello (Pd): «Dopo 10 anni non sappiamo se è stato raggiunto l’obiettivo economico di quel decreto legislativo, il Ministero della Giustizia non ha mai pubblicato un’analisi, quindi immaginiamo che i risparmi non si siano realizzati e i cittadini hanno subito e continuano a subire un grave disservizio. Questa proposta può anche essere positiva, ma non capiamo perché siamo arrivati all’ultimo giorno, la regione è in forte ritardo».
Per Ivano Martinetti (M5s) «siamo di fronte a uno spot elettorale, all’ennesimo episodio di ‘annuncite’. Non ci risulta alcuna proposta al Parlamento approvata negli ultimi decenni e sarà veramente difficile che succeda questa volta. Questa Giunta avrebbe dovuto muoversi con largo anticipo come hanno fatto le altre regioni e la soluzione non può essere una legge presentata in fretta l’ultimo giorno, rischiamo che sia una nuova presa in giro del territorio».
Giorgio Bertola (Ev): «Abbiamo contestato questo Ddl nel metodo, poteva essere presentato molto prima e sappiamo, inoltre, il pochissimo peso che hanno le proposte di legge al Parlamento nazionale. A noi sembra un’iniziativa puramente elettorale che serve magari a far uscire un comunicato stampa, ma di nessun effetto concreto».
In foto, gli ex uffici giudiziari di Pinerolo, chiusi da 10 anni.