Mondiale dei vini estremi: due medaglie d'oro e un premio speciale a Giro di Vite di Luca Ciardossin

23/11/2023 - 11:20

Due medaglie d'oro ad altrettanti vini del Pinerolese sono state assegnate alla 31ª edizione del Mondial des vins extrêmes, unico concorso internazionale organizzato da Cervim Viticoltura eroica. Venerdì 1 dicembre i premi saranno consegnati a un Ramì e una Barbera dell'azienda agricola Giro di Vite fondata da Luca Ciardossin, classe 1989, con la sorella Lisa, di due anni più grande, che sono tornati a coltivare le vigne dei nonni sulla collina pinerolese e ne hanno acquisite anche a Pomaretto.

Le medaglie d'oro, secondo livello di premi del concorso dopo la Gran medaglia d'oro, sono un importante riconoscimento a questa forma di viticoltura "eroica", coltivata in altitudine e con forti pendenze. A Luca Ciardossin è andato anche il premio Cervim Futuro 2023, titolo assegnato alla promessa under 35 del settore.

 

I VINI EROICI DEL PINEROLESE PREMIATI

Le due bottiglie made in Pinerolo che ricevono la medaglia d'oro sono il Pinerolese Doc Ramìe Arcansiel – 2020, che Giro di Vite produce grazie ai terrazzamenti  storici di Pomaretto (con un anno di affinamento in legno e uno e mezzo in bottiglia) e il Pinerolese Doc Barbera Scarpentá – 2020, nome che prende origine dalla caratteristica dei vigneti di Barbera, un po’ arruffati e indisciplinati che si sviluppano sulle terre nere della collina di Pinerolo.

Entrambi sono vini "eroici" coltivati su pendenze elevate, maggiori del 35 per cento, il Barbera da un’altitudine superiore ai 500 metri, il Ramìe dai 700 metri. Sono vigneti che richiedono tanto lavoro, perché se per un ettaro di vigneto in pianura servono più o meno 100 ore all’anno, in forte pendenza, si va da 600 a 1.200 ore annue di manodopera.

Giro di Vite quest'anno ha avuto altri riconoscimenti: quattro vini sono stati inseriti dal Touring Club in "Vini buoni d’Italia": si tratta di Ramìe, Scarpentà, Pinerolese Rosso (4 stelle su 4 per tutti e tre) e Malvasia Moscata (tre stelle su 4).

 

«UN PREMIO AL TERRITORIO PINEROLESE»

«Vedo le due medaglie d'oro ai Mondiali di vini estremi come una grande soddisfazione per il territorio pinerolese: è importante soprattutto che la nostra zona abbia avuto questo riconoscimento» afferma Luca Ciardossin. «Abbiamo un passato glorioso, esistono già dal 1200 testimonianze sulla coltivazione della vite. Sulle colline di Pinerolo c'erano i vigneti, otto cru in tutto, degli Acaja e poi della Casa Reale Savoia: ora, grazie anche a tanti giovani che stanno credendoci, dimostriamo che si può fare vino di qualità anche a Pinerolo».

 

IL MONDIALE DI VINI ESTREMI

La 31ª edizione del Mondial des vins extrêmes - concorso che fa parte della Federazione dei Grandi Concorsi Enologici (Vinofed) che raggruppa 15 tra i più importanti concorsi internazionali -  ha avuto numeri importanti: 25 paesi esteri partecipanti con 145 aziende e 415 vini in gara. Diciotto, invece, le regioni eroiche italiane con 448 etichette da 174 aziende: primo il Veneto con 59 vini, segue la Valle d'Aosta con 56 vini, la Liguria con 53 etichette. Il Piemonte ne contava 29. In totale i vini iscritti erano 863 vini iscritti, in rappresentanza di 319 aziende provenienti da 26 Paesi, valutati da 45 tecnici degustatori internazionali.

«Il vino diventa una nuova chiave per conoscere e vivere il nostro territorio e siamo davvero felici che sia arrivato questo prestigioso riconoscimento – dice Rossana Turina, presidente del Consorzio Turistico Pinerolese e Valli – Peraltro il recupero dei vigneti è fondamentale anche per il paesaggio, un tempo coperto di vigneti. A fine 1800 si contavano tantissimi ettari di vigne nel Pinerolese: dopo l’industrializzazione, e il progressivo abbandono, ora si torna a investire».