Numerosi i riferimenti alla Val Pellice e al Piemonte nel discorso del Presidente della Repubblica Mattarella su Altiero Spinelli, sulla nascita e sulle prospettive dell'Unione europea, al convegno di questa mattina a Torre Pellice "Il sogno europeista è nato qui. Una sfida da completare".
MATTARELLA: «DOLORE PER I CINQUE LAVORATORI MORTI QUESTA NOTTEA A BRANDIZZO»
«Desidero anzitutto ringraziare il sindaco per aver esortato tutti noi a un minuto di raccoglimento per il dolore e per la morte di questi cinque lavoratori di questa notte», ha esordito Mattarella facendo riferimento all’incidente ferroviario di Brandizzo, in provincia di Torino - «tutti quanti abbiamo pensato come morire sul lavoro sia un oltraggio ai valori della convivenza».
MATTARELLA: «TORRE PELLICE UNA DELLE PICCOLE PATRIE DEL NOSTRO PAESE»
«Sono lieto di rendere omaggio a una delle piccole patrie che arricchiscono l’identità del nostro Paese e alle comunità che le abitano. Ciascuna di esse è essenziale per definirne i caratteri».
Il presidente ha poi fatto riferimento alla targa appena scoperta sulla parete della farmacia Muston dedicata al primo discorso europeista di Altiero Spinelli a Torre Pellice, e ha citato la scritta che ha definito “particolarmente felice”:
«Passa dai piccoli luoghi la grande storia e la speranza di pace che nutre l’Unione europea».
«A TORRE PELLICE LE ORIGINI DELLO STEMMA DELLA REPUBBLICA»
Sergio Mattarella ha poi ricordato le origini valligiane dello stemma della Repubblica Italiana:
«Torre Pellice non è certamente un luogo remoto della Repubblica e non soltanto per il contributo fornito alla causa della libertà e a quella dell’Europa. Da qui provengono le origini dello stemma della Repubblica italiana disegnato da Paolo Paschetto, nato a Torre Pellice e qui morto 60 anni fa. Non fu un compito facile quello dell’artista valdese».
«IL FILO DELLA LIBERTÀ COLLEGA TORRE PELLICE A VENTOTENE»
Il Presidente Mattarella ha richiamato le precedenti visite dei presidenti Cossiga e Scalfaro,
a testimoniare l’apprezzamento per le virtù civiche espresse in queste contrade sul terreno delle libertà e dei diritti»
e ha aggiunto, ricordando il confino di Spinelli e di altri patrioti europeisti sull'isola laziale di Ventotene:
«Un filo lega posti apparentemente così lontani come l’isola di Ventotene e le Alpi». Lì un carcere dove vennero rinchiusi patrioti, e qui gli spazi aperti della libertà. Questo filo è quello della Libertà.A Spinelli con il manifesto di Ventotene per un’Europa libera e unita dobbiamo quello che severamente definì non un sogno ma un invito a operare»
MATTARELLA: «PIEMONTE REGIONE DECISIVA PER LA LIBERAZIONE»
Sergio Mattarella nel suo discorso a Torre Pellice ha ricostruito alcune tappe della lotta per la Liberazione mettendo al centro il ruolo del Piemonte:
«Il Piemonte è una regione decisiva per la liberazione dell’Italia e aperta alla causa dell’Integrazione europea».
Ha ricordoato poi la Carta di Chivasso del dicembre 1943, come «Manifesto dell’autonomia e del pluralismo»
A TORRE PELLICE IL PRIMO DISCORSO PUBBLICO EUROPEISTA DI SPINELLI
Dopo la liberazione dal carcere di Ventotene Spinelli fu ospite a Torre Pellice della famiglia Rollier e pronunciò quello che è ricordato come il suo primo discorso pubblico che nel corso del convegno di oggi il professor Filippo Maria Giordano ha definito “Seme di una coscienza europea”.
«Da quel giorno partirà il percorso che da lì a poco porterà queste contrade alla scelta della Resistenza contro l’invasore nazista e contro la reincarnazione del regime fascista che ne era al servizio» ha commentato il presidente Mattarella.
MATTARELLA: «GIULIO GIORDANO PROTAGONISTA DELLA RESISTENZA»
Nel suo discorso il Capo dello Stato ha anche fatto riferimento al settembre 1943 e alla conclusione dei lavori del Sinodo valdese che coincise con l’annuncio dell’avvenuto armistizio con le potenze alleate:
«Fu un momento di riscatto per i cittadini che da tempo avevano abbandonato ogni fiducia negli stentorei e vacui proclami della dittatura di Mussolini. Si fece strada nel Paese la coscienza di un nuovo inizio».
«Desidero salutare Giulio Giordano, giovanissimo partigiano di quegli anni e protagonista di quelle imprese».
Salutandolo all'uscita, il partigiano Giulio Giordano gli dirà vis-à-vis: «Lei è stato troppo buono con me. La ringrazio a nome dei compagni che non sono tornati».
MATTARELLA: «L'ODISSEA DEI VALDESI PARADIGMATICA DELLA LIBERTÀ FONDAMENTO DELLA COSTITUZIONE»
Nella sala del Sinodo valdese, dopo il discorso di benvenuto della moderatora Alessandra Trotta, il Presidente della Repubblica si è rivolto in particolare alla Chiesa e alla comunità Valdese:
«La vostra esperienza è legata per molti aspetti alla causa della libertà, naturalmente in particolare a quella della libertà di culto. La vostra comunità ha acquisto a caro prezzo diretta cognizione di cosa significhino parole come esiliati, rifugiati, accolti, ritornati, esilio e ritorno. Oggi nella Repubblica non esiste più la categoria abusiva degli eretici. È noto come non vi possa essere piena libertà civile e politica senza libertà religiosa».
«L'odissea dei valdesi e il loro contributo da credenti al bene comune della Repubblica testimonia il valore della presenza che assicurano alla storia d'Italia ed è paradigmatica della libertà fondamento della nostra Costituzione».