Dalla vicenda di Lidia Poët, la prima avvocatessa d'Italia, a cui però fu impedito di esercitare la professione in quanto donna, il 26 agosto, giorno del suo compleanno, si potrà partecipare al tour “La toga negata”, lungo i luoghi più significativi della sua appassionante ma non facile vita. Dopo la data del 26 agosto, il tour sarà poi ripetuto, il 17 e 24 settembre e 1 e 8 ottobre.
Il tour parte dal comune di Perrero, dalla piccola borgata Traverse, dove Lidia nacque nel 1855 ,con tappa davanti alla sua casa foto). Si racconterà l’infanzia e la storia della famiglia, di fede valdese. Si entrerà nel piccolo cimitero in frazione San Martino, un luogo dove i partecipanti potranno osservare una particolarà: è per metà valdese e per metà cattolico e le due parti sono divise da un muro. Una tappa è proprio dedicata alla tomba dove Lidia è stata sepolta: è morta, a 93 anni, nel 1949.
Subito dopo, è prevista una sosta a La Chabranda, agriturismo di Pomaretto, che preparerà un menù su ricette di inizio Novecento.
Quindi tappa a San Germano Chisone dove oggi vivono una parte dei discendenti della donna: qui a Villa Widemann, si potrà eccezionalmente vedere la toga appartenuta a Lidia. Grazie a un lavoro di ricerca portato avanti in questi mesi dal Consorzio Turistico Pinerolese e Valli e alla collaborazione del Comune che ha messo a disposizione i locali, sarà inoltre esposta la sua cuffia, quella tipica dell’abito valdese, e uno scialle. E, poi, alcune borsine usate per andare in teatro, i libri di Lidia, in inglese e che riportano le sue annotazioni, l’abito di una pronipote che proprio Lidia aveva cucito a mano. Sarà anche eccezionalmente mostrata ai partecipanti proprio la toga di Lidia Poët.
Quindi, si farà tappa a Pinerolo. Non è nota la casa dove Lidia visse ma si salirà a San Maurizio dove era solita incontrarsi con quell’Edmondo De Amicis, scrittore e giornalista noto per il libro “Cuore”, ma anche caro amico di Lidia. Dopo si andrà a vedere il Teatro Sociale: Lidia era solita accompagnare il fratello agli spettacoli. Ultima tappa nella Biblioteca di Pinerolo che conserva scritti e carteggi della prima avvocata d’Italia.
Intanto, a Torino, per tutta l’estate, si continua a girare la seconda serie dedicata a Lidia Poët, dopo lo straordinario successo della prima, per mesi in vetta alle classifiche internazionali di Netflix, premiata di recente con il Nastro d’Argento come migliore serie crime dell’anno.
A Lidia Poët, fu impedito di esercitare la profesisone di avvocata in quanto, si legge nella sentenza della Corte d'appello del 1884 «(…) Le donne non potevano essere avvocate perché era inopportuno che convergessero “nello strepitio dei pubblici giudizi” , magari discutendo di argomenti imbarazzanti per “fanciulle oneste…» «…o che indossassero la toga sui loro abiti, ritenuti tipicamente “strani e bizzarri…».
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