La prospettiva di perdere una delle tre sezioni di scuola secondaria di primo grado, nel plesso di Perosa Argentina dell'Istituto comprensivo "Gouthier", ha sollevato preoccupazioni e proteste da parte di genitori e sindaci della media valle, che hanno chiesto con insistenza un incontro in Ufficio scolastico regionale, sperando in un passo indietro. Raccontiamo tutta la vicenda sull'Eco del Chisone in edicola oggi.
È delle ultime ore un importante aggiornamento. «Siamo stati convocati per oggi pomeriggio, sindaci firmatari della lettera e dirigente scolastica, a Torino in Ufficio scolastico provinciale», anticipa la sindaca di Perosa Argentina Nadia Brunetto. La convocazione è arrivata ieri nel tardo pomeriggio con "L'Eco" già in stampa.
Era stata proprio la dirigente reggente dell'istituto Loredana Grabbi a richiedere due sole sezioni di terza media per l'anno scolastico 2023-2024 a fronte delle tre seconde uscite dall'anno appena concluso, nel rispetto della normativa vigente. Si sono così prospettate due classi rimescolate, una con 20 alunni e la presenza di un'alunna disabile certificata, e una con 29 alunni, poi saliti a 30, il massimo consentito, tanto da non poter più accogliere altre iscrizioni, che devono essere dirottate in altri plessi della valle.
Sindaci e genitori si sarebbero aspettati la richiesta di una deroga, concessa in passato e anche in altre scuole in condizioni analoghe, per chiudere il ciclo di tre anni senza ulteriori sconvolgimenti (sono alunni già reduci dagli anni del Covid) e senza formare quella che è concessa dalla normativa ma loro definiscono "una classe pollaio", troppo numerosa. Inoltre, il timore è che una sezione persa sia un passo indietro difficile da recuperare in futuro, nel quadro di scuole di montagna sempre più a rischio per i numeri demografici in calo.
Sull'Eco cartaceo, riportiamo tutte le loro motivazioni e la risposta della dirigente. Il tema della riorganizzazione (o della difesa, dal punto di vista delle comunità locali) delle scuole di montagna, dei loro istituti e plessi, spesso a rischio di sopravvivenza tramite deroghe e pluriclasse, caratterizzerà certamente i prossimi anni scolastici, visti da un lato il calo demografico, dall'altro la necessità di salvaguardare i servizi nei territori marginali proprio contro lo spopolamento.