I Giaguari Torino, sconfiggendo i Saints Padova per 35-14, hanno regalato a se stessi, al club ed ai tifosi l'approdo, per il terzo anno consecutivo, alle semifinali di Seconda Divisione.
Un traguardo concreto ed ambito, per nulla scontato visto che, proprio a Padova, nell'ultima gara della stagione regolare (agli interdivisionali), disputatasi due settimane or sono, i patavini avevano regolato i gialloneri per 21-17.
Ma se il match esterno si era rivelato, sin dalle prime battute, equilibrato, questa nuova sfida è stata approcciata, sicuramente, in modo diverso dai torinesi: un inizio con i fiocchi ha subito fatto capire agli avversari che la musica suonata in campo sarebbe stata diversa.
Sul kickoff iniziale, i Giaguari provocano un fumble sul ritorno patavino, impossessandosi dell'ovale. Nel primo attacco a ridosso della end zone avversaria, è Ghio che sblocca il tabellino portando la palla oltre la goal line avversaria: dal calcio d'inizio non è passato ancora un minuto ed i torinesi sono già avanti nel punteggio, con kicker Salsa (implacabile, in questa giornata, dai piazzati) che arrotonda il punteggio portandolo sul 7-0.
Il primo quarto vive, poi, di un altro momento decisivo: La Torraca, con un intercetto da funambolo su lancio di Vecchiato, spegne il primo drive offensivo ospite. Successivamente, con una serie di azioni perfette, i padroni di casa mettono nelle condizioni di sviluppare un assolo vincente del quarterback Duranti. Il primo quarto si chiude cosi sul 14-0 per i gialloneri.
Il secondo quarto è forse, sotto il profilo del gioco, il migliore di tutta la partita: inizia bene per i Saints (il quarterback Vecchiato trova un esaltante passaggio per Petrini che si invola per trentuno yard, realizzando il primo touchdown patavino) ma poi l'onda giallonera è irrefrenabile. Prima una corsa vincente del running back Ghio, seguita, qualche minuto dopo, da una splendida parabola di quarantanove yard di Duranti che manda in touchdown Salsa (a segno, poi, sulla successiva trasformazione).
Il primo tempo finisce, così, con il punteggio di 28-7 per i Giaguari, un parziale rassicurante, in virtù anche di un finale di secondo quarto, praticamente, perfetto.
Forse, scriviamo forse, proprio questa conclusione, prima della pausa, con i fuochi d'artificio, rassicura un po' troppo i padroni di casa che non rientrano con il piglio giusto. Il terzo quarto, per i gialloneri, infatti è negativo, condito da un fumble, un intercetto e dall'essere costretti per due volte al punt. Non solo: Padova accorcia le distanze, riaprendo il discorso e portandosi sul 28-14.
Fortunatamente, coach Harper ha saputo trasmettere la giusta tensione ai suoi: nel quarto quarto, i Giaguari ritrovano il filo conduttore per chiudere la sfida. Dal punto di vista tattico, l'allenatore non ha voluto rischiare nulla giocando in wildcat (ovvero senza quarterback di ruolo in campo, sostituito da un altro running back. Tradotto, nessun lancio a gittata lunga, si è puntato tutte sulle corse, giocando un football molto conservativo). Gli intercetti di Jacopo Pochettino e Alessandro Capello risultano decisivi per risolvere situazioni complicate: ottimo, anche, il rientro del running back Tenconi (alla sua prima stagionale) che realizza il touchdown della tranquillità, dopo una corsa da sette yard.
Ora, per arrivare alla finale Silver Bowl, rimane solo più un ostacolo insidioso: la trasferta a Ferrara contro le Aquile. Anticipiamo, pertanto, qualche tema che svilupperemo nel prossimo articolo, presentando questa prestigiosa sfida che si preannuncia elettrizzante.
Dall'entourage dirigenziale torinese sottolineano: «Le Aquile ferraresi, in questa stagione, hanno sempre vinto. Certo, nello scorso campionato le abbiamo battute due volte: ma molte cose sono cambiate. Hanno ingaggiato un quarterback fortissimo ed esperto (Scaglia n.d.r.) e vantano una difesa seconda solo alla nostra per punti subiti e yard concesse. Servirà una prestazione solida, di grande intensità, e di assoluta concentrazione. In altri termini: per vincere, dovremo essere in grado di ripetere, durante tutto l'arco del match, ciò che abbiamo fatto vedere nel primo tempo contro i Saints».