Dopo tre ore di requisitoria, la Procura di Torino ieri ha chiesto l'ergastolo per Emirjon Margjini (con isolamento diurno per un anno) e Mergim Lazri. Sono accusati dell'omicidio dell'arch. 49enne Roberto Mottura, ucciso nella notte tra l'8 e il 9 giugno 2021 nel corso di un tentativo di rapina nella sua casa di via del Campetto a Piossasco. Per i pm sono in egual modo responsabili e non meritano attenuanti, anche se Margjini (classe ’91, attualmente detenuto a Cuneo) sarebbe quello che ha materialmente esploso il colpo fatale, partito da una pistola calibro 22 mai ritrovata. Quanto a Lazri, 26 anni, oggi a piede libero, i pm Sanini e Sellaroli hanno chiesto la misura cautelare per scongiurare i rischi di fuga e reiterazione del reato.
Richieste condanne (da uno a 4 anni e mezzo) anche per quattro componenti della famiglia Hili, tre fratelli (Nikolin, il maggiore, Pavlin e Giergj) e il cugino Xhovani, anche loro di origine albanese: sono accusati di favoreggiamento, possesso di droga e armi nell'ambito di un altro filone della complessa inchiesta, nato da una perquisizione eseguita nella loro abitazione torinese a fine settembre 2021. Ieri c’è stata la discussione anche dei loro legali, gli avv. Roberta Sisimbro e Mirco Consorte (in foto). «Sono estranei all’intera vicenda», ha ribadito Sisimbro, «vanno assolti». «Non è stata raggiunta la prova della loro colpevolezza oltre ogni ragionevole dubbio», ha aggiunto Consorte che ritiene di aver portato ai giudici della Prima Corte d’Assise di Torino (presidente Alessandra Salvadori, a latere Roberto Ruscello) una ricostruzione attendibile e alternativa a quella della Procura. Lunedì 10 luglio, fissate le discussioni dei legali dei due imputati principali. Sull’Eco del Chisone di domani, tutti i dettagli.