La crisi industriale della bassa val Chisone, in particolare della Primotecs di Villar Perosa, dove la scorsa settimana sono stati organizzati nuovi scioperi, la difficoltà nel trovare alternative, i siti industriali dismessi in vari comuni e mai recuperati, gli ostacoli ai progetti per riempirli nuovamente di attività, le possibili nuove vocazioni dell'area delle valli e pinerolese. Di tutto questo si è parlato questa mattina a Villar Perosa con sindaci e amministratori dell'Unione dei Comuni e del territorio.
Sindaci e membri della Giunta dell'Unione hanno fatto il punto sulla situazione. A partire dal calo demografico che sta alla base di molti aspetti dell'impoverimento del territorio, ed è anche conseguenza delle minori opportunità lavorative. «Villar è scesa sotto i 4000 abitanti - ha ricordato Ventre -, Perosa e Pinasca sotto i 3000. Tra meno di due anni un altro pezzo di SKF verrà spostato ad Airasca. I posti di lavoro restano, ma ci saranno meno introiti per il commercio e meno circolazione di persone e denaro per la valle».
I SITI INDUSTRIALI DISMESSI
Sono state ricordate le vicende della ex Manifattura di Perosa Argentina e dell'ex Sachs di Villar Perosa, grandi strutture industriali dismesse. Per entrambe ci sarebbero progetti e investitori, hanno spiegato Ventre e il sindaco di Pomaretto Danilo Breusa, assessore in Unione, ma difficoltà con le rispettive proprietà non permettono di accoglierli.
LE ALTERNATIVE
Il sindaco di Pinasca Roberto Rostagno ha invitato a guardare alla crisi presente, con uno sguardo al futuro, favorendo le aziende più tecnologiche, che finalmente non hanno più il grave problema della connessione a banda larga, e uno sguardo al passato, con il recupero di ciò che si è perso, come l'artigianalità e l'agricoltura di qualità che si sta in parte recuperando: «Con Breusa stiamo lavorando a un distretto del cibo di montagna». Punto di unione tra passato e futuro è la formazione, ha detto Rostagno, con un riferimento alla carenza di addetto specializzati, dall'operaio all'ingegnere elettronico, e all'ipotesi di valutare un rilancio dell'ex scuola Riv.
Si è parlato di turismo. In rappresentanza di Fenestrelle, Marco Bourlot ha però detto che «Il Forte di Fenestrelle può forse essere una risorsa per l'alta valle, ma non può sopperire alle carenze di lavoro nella bassa valle».
Il sindaco di Massello Enrico Boetto ha insistito sulla filiera del legno che «potrebbe diventare una realtà produttiva con numeri in grado di farne un bell'elemento di bilanciamento». Il sindaco di Salza Ezio Sanmartino e il presidente Ventre ha accennato ai ragionamenti in corso sulla presenza di grafite come possibile risorsa naturale strategica nel medio periodo visti i cambiamenti globali in atto sul piano energetico.
LA MANCANZA DI RAPPRESENTANZA POLITICA
Tra i tanti temi affrontati, è emerso anche quello della mancanza di rappresentanza politica del territorio negli enti superiori, la Regione Piemonte in primis. Ne ha parlato il sindaco di Pragelato Giorgio Merlo:
«Se vogliamo avere più capacità contrattuale e più peso politico, se vogliamo cercare di contare un po’ di più negli enti superiori, occorre attrezzarsi. Da qui a un anno c’è una consultazione elettorale per la Regione. È un'occasione laterale ai temi del lavoro, che però rischia di essere determinante e decisiva per i nostri territori. Ragionando anche a livello trasversale, territoriale. I singoli candidati dei singoli patiti non hanno la minima possibilità di essere eletti».
L'ex deputato Merlo ha sostenuto che senza costruire una valida rappresentanza del territorio, al di là dei partiti di appartenenza, l'area del Pinerolese non conterà mai abbastanza nelle sedi dove le decisioni vengono prese. «Non abbiamo rappresentanza regionale, difficile avere un potere contrattuale sotto profilo insediamenti industriali, tutela della sanità, nemmeno investimenti politici. Se non ce l'hai semplicemente come territorio non esisti. È un tema che non si può aggirare».