La Procura aveva chiesto una condanna a 5 anni e 4 mesi, oggi il giudice Giulio Corato ha avuto una mano ancor più pesante: 5 anni e mezzo di reclusione. A tanto ammonta la pena, già scontata di un terzo per la scelta del rito abbreviato, comminata all'ex sindaco di Castagnole e geometra a Moncalieri, Sergio Nidola. Era accusato di corruzione "per atti contrari ai doveri d'ufficio", nell'ambito di un vasto giro di favori tra pubblici ufficiali (Carabinieri e funzionari comunali) e Qiang Wang, titolare della catena commerciale Koko, un rampante imprenditore cinese che sta realizzando un nuovo store nella struttura dell'ex Rosa dei Mobili di Rivalta. Detto in soldoni, l'accusa è quella di una tangentopoli già vista e rivista: tu velocizzi una pratica che mi riguarda, e io, imprenditore "riconoscente", ti regalo un cellulare, prosciutti o buoni carburante (per fare qualche esempio).
Un'inchiesta condotta dalla pm Fabiola D'Errico che a febbraio dell'anno scorso si abbatté come un terremoto anche su Amministrazioni e uffici tecnici del territorio pinerolese: Castagnole, Bruino, Nichelino, Rivalta, Orbassano, dove lavorano o risiedono alcuni professionisti coinvolti. Quindici gli iniziali indagati: 7 hanno scelto il rito abbreviato, che si è concluso oggi.
Per Wang (difeso dagli avv. Vittorio e Davide Nizza), il gup ha deciso 6 anni di reclusione, 3 anni per Paolo Boni (responsabile ufficio edilizia di Nichelino, assistito dall'avv. Fabrizia Bussolino), e 2 anni e 4 mesi per il collega Fabio Ronco (a capo dell'Urbanistica di Rivalta, che si è appoggiato all'avv. Rossana Dezio).
I due sottufficiali dei Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro, il comandante Maurizio Trentadue e il suo vice Clemente Castaldo (finiti pure in carcere come Wang e Nidola), sono stati condannati rispettivamente a 4 anni e 2 mesi, e 6 anni e 4 mesi. Per Gabriella Manca, tenente colonnello, all'epoca dei fatti capo dei servizi amministrativi del Comando Legione, pena di due anni e dieci mesi.
«Aspettiamo 90 giorni per comprendere le motivazioni di una condanna così pesante, ma sicuramente faremo appello», anticipa l'avv. Francesco Rotella, che ha difeso l'ex sindaco di Castagnole. «Nel caso di Nidola, le contestazioni parlano di tre episodi corruzione, per poco più di 2mila euro: 1500 euro di buoni benzina e il resto per omaggi alimentari a una decina di persone, in segno di ringraziamento». Nidola, continua il legale, «ha sempre ammesso di conoscere Wang e i funzionari di cui si parla e di aver fatto piccoli omaggi, ma ha sempre respinto le accuse di corruzione».
Per questo Rotella è certo: «Andremo in appello per chiedere l'assoluzione e uno dei motivi potrebbe essere la sproporzione della pena». In sintesi: 5 anni e mezzo per 3 episodi di corruzione, per Rotella non sono congrui. «Non dimentichiamo che si parla di una persona incensurata, che ha fatto 50 giorni di carcere, reso lunghissimi interrogatori, spiegato i fatti e persino versato un risarcimento al Comune di Rivalta».
In foto, Sergio Nidola in una foto di repertorio.