Giaveno, omicidio dell'Aquila: Morisciano condannato in Cassazione

28/10/2022 - 17:32

Colpevole, anche per la Suprema Corte. Non c'è stato nulla da fare per Manuel Morisciano, nonostante fosse difeso da due legali di peso come Andrea Cianci e il prof. Franco Coppi. Oggi, venerdì 28 ottobre, la Prima sezione della Corte di Cassazione (presidente Siani) ha confermato la sentenza d'Appello sull'imputazione chiave, vale a dire il concorso in omicidio, e comminato al 26enne panettiere di Giaveno una condanna, da oggi definitiva, a 9 anni e 4 mesi per la morte del biker 47enne Alessandro Gino, avvenuta a seguito della tragica sparatoria del 12 gennaio 2017 all'Alpe Colombino. Al netto di quanto già trascorso preventivamente in cella, dovrà ancora scontare circa 7 anni e 8 mesi di carcere.

Quella notte drammatica venne pure ferito un altro motociclista, Pierluigi Ozzello. Su questa seconda contestazione, il "tentato omicidio", gli ermellini hanno disposto l'annullamento con rinvio: altri giudici, in un nuovo appello bis, dovranno decidere.

Un verdetto che lascia basiti ma che sta nel solco della pesante condanna decisa il 14 giugno dell'anno scorso quando la Prima sezione Corte d'Assise d'Appello (presidente Franco Greco, consigliere relatore Luca Ferrero) condannò il giovane a 11 anni di reclusione, ribaltando l'assoluzione disposta in primo grado (10 luglio 2018). Il procuratore generale Valerio Longi, strenuamente convinto della sua colpevolezza, ne aveva chiesti addirittura 16. Eppure, come sempre ribadito dalla stessa Procura in entrambi i gradi giudizio, «Morisciano non sparò, anzi neppure impugnò mai un'arma. E' comunque da condannare perché è stato il concorrente morale dell'omicida». Vale a dire Eric Romano, autore materiale del delitto e tuttora in carcere alle Vallette. Per lui, cugino e coetaneo di Manuel, così come per lo zio Claudio, le pene sono ormai definitive: 17 anni e 4 mesi al primo, 10 anni al secondo.

Da oggi è irrevocabile anche il verdetto a carico di Morisciano: ultimo tassello di una vicenda giudiziaria partita ormai quasi 6 anni fa. Pochi minuti che hanno falciato una vita, ne hanno irrimediabilemte rovinate molte altre e gettato nella disperazione tante famiglie.

Nellafoto, di repertorio, il parcheggio dell'Hotel Aquila, sulle alture di Giaveno, dove a gennaio 2017 si consumò la tragedia.