La siccità in atto nelle regioni padane ha conseguenze particolarmente allarmanti nella regione del delta del Po, dove le acque marine stanno risalendo il fiume, e dove anche le falde acquifere rischiano la contaminazione da parte delle acque saline.
Del fenomeno del cuneo salino hanno parlato Paolo Morelli e Enrico Turinetto nel reportage de L'Eco EXTRA di luglio, ancora disponibile in edicola e con l'abbonamento digitale all'Eco del Chisone, e nel servizio video che ha testimoniato il loro viaggio lungo il corso del Po dal Monviso all'Adriatico.
Eppure i prelievi d'acqua sono necessari per l'irrigazione. Assicurarli, anche se in misura limitata, in modo da garantire il deflusso minimo vitale e un minimo di disponibilità di acqua anche nei territori del Po a valle, è il compito che la Città metropolitana di Torino si è assunta, in coordinamento con le Autorità sovraordinate e con le altre Province piemontesi, nell’ambito delle strategie per fronteggiare la crisi idrica.
«L’Autorità di bacino del Fiume Po ha chiesto alle Amministrazioni competenti sulla gestione dell’utilizzo dell’acqua di attivare specifiche misure intese a sostenere le portate del fiume Po nel tratto di valle, per assicurare l’uso idropotabile, contrastare la risalita del cuneo salino e scongiurare il rischio di potenziali impatti negativi sullo stato ambientale dei corpi idrici, gli habitat e le specie protette» spiega l'ex Provincia di Torino in un comunicato.
In concreto, è previsto l’aumento dei rilasci dai grandi laghi alpini e dagli invasi idroelettrici, accanto a una complessiva riduzione dei prelievi irrigui del 20% in rapporto agli utilizzi effettuati nella settimana precedente al 29 giugno.
IL RUOLO DELLA CITTÀ METROPOLITANA
«Con questo obiettivo la Città metropolitana di Torino sta operando per garantire la corretta gestione delle derivazioni d’acqua, con particolare riferimento a quelle irrigue; in particolare provvede alla valutazione dei Piani di riparto (suddividono le portate prelevate dai Consorzi agricoli e direttamente dagli agricoltori a livello di asta fluviale in modo da distribuire la risorsa disponibile attraverso suddivisioni e turnazioni), alla definizione dei rilasci del deflusso minimo vitale a valle delle captazioni, e alla definizione dell’entità della riduzione delle portate derivabili».
«È una situazione drammatica e richiede attenzione e sacrifici da parte di tutti, perché è indispensabile cercare di preservare non solo il nostro territorio ma tutta l’asta del Po, fino al delta - spiega Gianfranco Guerrini, consigliere delegato all’ambiente della Città metropolitana di Torino -. Tuttavia, anche in quest’ottica di solidarietà, ci preoccupiamo di trovare soluzioni che consentano alle nostre imprese agricole di irrigare, seppur con delle limitazioni. E con l’auspicio che il sacrificio sia compensato dai ristori economici conseguenti alla dichiarazione di stato di emergenza da parte del Governo».