Questa sera, alle ore 21, lo stadio Olimpico Grande Torino sarà palcoscenico d'eccezione per una nobile festa dello sport: si celebrerà, infatti, l'inaugurazione della trentasettesima edizione dei Giochi Nazionali Estivi Special Olympics, la kermesse nazionale per antonomasia che ha come protagonisti atleti ed atlete con disabilità intellettiva. I numeri forniscono la dimensione di questo evento speciale che avrà il suo epilogo giovedì 9 Giugno: oltre tremila partecipanti, da tutta Italia, impegnati in venti discipline diverse, milletrecento volontari, cinquecentoventi tecnici, quattrocentoventi delegati accompagnatori.
Prestigioso prologo, a partire da questa mattina, all'Horsebridge di None, dove sono già in pieno svolgimento le gare di equitazione: i binomi (una cinquantina, per una ottantina di partenze in quanto ogni iscritto ha la possibilità di gareggiare in due specialità) si cimenteranno in varie discipline in piano, dressage compreso, adattate al livello di disabilità di cavalieri ed amazzoni e su tre livelli in relazione alle andature, ovvero passo, trotto e galoppo.
Federico Restivo, direttore tecnico dell'Horsebridge, sottolinea: «Siamo molto felici ed orgogliosi di poter ospitare gli Special Olympics. Era uno dei nostri sogni, all'inizio di questa stagione sportiva, che si è trasformato in realtà. Crediamo che integrazione e sport debbano andare di pari passo, soprattutto nell'ambito dell'equitazione dove il cavallo è un facilitatore che consente ai disabili di progredire in un cammino di riapertura verso se stessi ed il mondo».
Ad apprezzare l'ospitalità e l'accoglienza del centro d'equitazione nonese, Elena Lucchesi, coordinatrice nazionale Special Olympics nell'ambito dell'equitazione: «Desideriamo, pubblicamente, fare i complimenti all'Horsebridge: l'accoglienza è stata fantastica, così come la gestione logistica e tecnica, a conferma della bontà della nostra scelta. Altro aspetto da condividere: i cavalli, che amazzoni e cavalieri monteranno, sono, esclusivamente, quelli messi a disposizione dall'Horsebridge».
In tale manifestazione, vengono esaltati i valori autenticamente sportivi: «Si scende in rettangolo per dare il meglio, aumentare la fiducia in se stessi e la propria autonomia, migliorare l'autostima nonché crescere dal punto di vista fisico e mentale. Non solo, dal momento che si parla di competizione, ulteriore elemento fondamentale, è saper accettare la sconfitta, rispettando sempre quello che è il concetto del giuramento degli Special Olympics: “Che io possa vincere ma, se non ci riuscissi, che io possa tentare con tutte le mie forze, impegnandomi sempre al massimo, di ottenere il risultato migliore possibile”. Un motto importante poiché il riconoscimento dei propri errori, nonché della maggior bravura degli altri, rappresenta la base per vivere, nella giusta dimensione, qualsiasi evento sportivo».
Questo rendez vous italiano costituisce, anche, la vetrina per quelli che saranno, nel 2023, i Giochi Mondiali Special Olympics che si terranno a Berlino: «Come staff tecnico nazionale - prosegue Elena Lucchesi- sceglieremo la rosa dei nomi che rappresenteranno l'Italia in Germania. Basilare evidenziare come gli atleti che hanno già partecipato, nelle edizioni precedenti, alla massima competizione internazionale, non potranno essere più selezionati: ciò per offrire l'opportunità a tutti di poter partecipare e respirare il clima della manifestazione sportiva internazionale per eccellenza.