La carenza d'acqua fa un'altra vittima: il rifugio Selleries, in Alta Val Chisone, rimarrà chiuso per Pasqua.
Sempre più spesso si sente parlare di cambiamento climatico e siccità, ma quest’anno più che mai il problema sembra interessare in particolar modo il nostro territorio. Le scarsissime o pressoché nulle nevicate e piogge degli ultimi mesi hanno causato un rapido prosciugamento di fiumi, rii e torrenti, provocando notevoli danni ambientali ed economici. Ne è un esempio il Rifugio Selleries, all’interno del quale l’elettricità viene prodotta grazie a una turbina alimentata dal rio che scorre poco sopra. «Dalla scorsa settimana siamo rimasti senza acqua - spiega il gestore dell’attività Massimo Manavella -. Il rio è quasi prosciugato e, non arrivando acqua, la turbina non può essere azionata. Al momento arriva un filo d’acqua che ci permette di tenere acceso uno dei cinque frigo che abbiamo e un freezer su tre. Ma abbiamo dovuto staccare la macchina del caffè e tutto ciò che non era indispensabile». Con la Pasqua ormai alle porte, Manavella si è dunque trovato costretto a chiudere la propria attività: «Ci sono servizi che ormai sono diventati scontati ma che in questo momento, in tale situazione, non posso dare. Ho quindi preferito chiudere il rifugio finché la situazione non migliorerà. Certo ci dispiace molto, dopo due anni di pandemia questa sarebbe stata la prima Pasqua “normale”, ma in queste condizioni è impensabile aprire il locale».
Manavella, nella speranza che dopo Pasqua arrivi la tanto attesa perturbazione che garantirebbe la messa in funzione della turbina, conclude: «Un inverno così non l’ho mai visto, non è mai successo che ci trovassimo costretti a chiudere per mancanza d’acqua. Dopo questo episodio, chi non è ancora convinto dei danni provocati dal cambiamento climatico si dovrà per forza convincere».